ROMA - “Le cantine che vorranno far conoscere e promuovere il vino nei luoghi e negli spazi di produzione, e raccontare la bellezza delle autoctonie, avranno accesso a semplificazioni, agevolazioni e ai benefici fiscali previsti per gli agriturismo. E’ un grande successo che dà dignità ad una particolare branca di un settore strategico che in Italia vale più di 2,5 miliardi di euro all’anno e che ora, con una norma specifica, è destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi. Si parlava da tempo di norme per l’enoturismo: oggi c’è una legge che è finalmente realtà". E’ il commento del senatore Dario Stefàno (Misto), Capogruppo in Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, all’approvazione definitiva, da parte del Parlamento, della Legge di Bilancio che ha introdotto per la prima volta la disciplina dell’enoturismo, di cui lo stesso Stefàno è stato promotore, primo firmatario e animatore.
“L’obiettivo - continua Stefàno - era disciplinare l’attività di centinaia di aziende italiane e valorizzare i territori di produzione che ospitano oltre 15 milioni di turisti e winelovers ogni anno. Per questo ho voluto cogliere l’opportunità della legge di bilancio intervenendo con lo sviluppo di un impianto normativo semplice che rappresenta un straordinario traguardo per il mondo enologico raggiunto anche grazie alla positiva interlocuzione con la struttura legislativa del Mipaaf e con lo stesso Ministro Martina e con i colleghi della ComAgri della Camera dei Deputati".
Alle cantine basterà presentare una SCIA al comune di competenza per esercitare le attività di promozione e conoscenza del vino. A tali attività saranno applicate le disposizioni fiscali contenute nella legge fiscale sull’agriturismo, la n. 413 del 1991, mentre il regime forfettario dell’imposta sul valore aggiunto sarà applicato solo per i produttori agricoli che svolgono la propria attività nell'ambito di un'azienda agricola (articoli 295 e seguenti della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006). Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da adottare d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, saranno ora da definire linee guida e indirizzi in merito ai requisiti ed agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell’attività enoturistica, che peraltro saranno omogenei su tutto il territorio nazionale.
“Abbiamo declinato compiutamente la straordinaria portata di una attività complementare a quella di produzione de vino, andando a riempire lo spazio lasciato vuoto lo scorso anno dal Testo Unico del Vino. Ora dobbiamo concentrarci sull’istruzione e sulla formazione per irrobustire la cultura del vino e diventare leader assoluti nel mondo. Nella prossima legislatura l’impegno è di estendere le norme all’olio extravergine".
“L’obiettivo - continua Stefàno - era disciplinare l’attività di centinaia di aziende italiane e valorizzare i territori di produzione che ospitano oltre 15 milioni di turisti e winelovers ogni anno. Per questo ho voluto cogliere l’opportunità della legge di bilancio intervenendo con lo sviluppo di un impianto normativo semplice che rappresenta un straordinario traguardo per il mondo enologico raggiunto anche grazie alla positiva interlocuzione con la struttura legislativa del Mipaaf e con lo stesso Ministro Martina e con i colleghi della ComAgri della Camera dei Deputati".
Alle cantine basterà presentare una SCIA al comune di competenza per esercitare le attività di promozione e conoscenza del vino. A tali attività saranno applicate le disposizioni fiscali contenute nella legge fiscale sull’agriturismo, la n. 413 del 1991, mentre il regime forfettario dell’imposta sul valore aggiunto sarà applicato solo per i produttori agricoli che svolgono la propria attività nell'ambito di un'azienda agricola (articoli 295 e seguenti della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006). Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da adottare d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, saranno ora da definire linee guida e indirizzi in merito ai requisiti ed agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell’attività enoturistica, che peraltro saranno omogenei su tutto il territorio nazionale.
“Abbiamo declinato compiutamente la straordinaria portata di una attività complementare a quella di produzione de vino, andando a riempire lo spazio lasciato vuoto lo scorso anno dal Testo Unico del Vino. Ora dobbiamo concentrarci sull’istruzione e sulla formazione per irrobustire la cultura del vino e diventare leader assoluti nel mondo. Nella prossima legislatura l’impegno è di estendere le norme all’olio extravergine".
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