FRANCOFORTE - La Bce ha consistentemente rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell’area euro. Ora per quest’anno i tecnici dell’istituzione pronosticano un più 2,4%, sul 2018 un più 2,3% e poi 1,9% nel 2019 e 1,7 per cento nel 2020. Nelle stime diffuse tre mesi fa indicavano rispettivamente 2,25 sul 2017, 1,8% sul 2018 e 1,7 per cento sul 2019.
“In generale le notizie sulla crescita sono molto positive”, ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.
L’area euro sta assistendo una una “forte espansione economica” mentre le prospettive di crescita hanno mostrato un “significativo miglioramento”.
Oggi alla Bce “siamo certamente più fiduciosi che raggiungeremo il nostro obiettivo di inflazione di quanto fossimo due mesi fa”, ha aggiunto.
"QE 30 MLD GENNAIO-SETTEMBRE" - Il Qe continuerà al ritmo ridotto di 30 miliardi di titoli acquistati al mese da gennaio a settembre 2018, o anche oltre se necessario. A dichiararlo il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
"Condizioni finanziarie molto favorevoli sono ancora necessarie" per l'inflazione. La Bce ha mantenuto la sua stima sull'inflazione dell'Eurozona a 1,5% per il 2017 e per il 2019, alzando quella per il 2018 a 1,4% da 1,2%. "Un notevole stimolo monetario è ancora necessario per sostenere l'inflazione nel medio termine", ha sottolineato Draghi.
“In generale le notizie sulla crescita sono molto positive”, ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.
L’area euro sta assistendo una una “forte espansione economica” mentre le prospettive di crescita hanno mostrato un “significativo miglioramento”.
Oggi alla Bce “siamo certamente più fiduciosi che raggiungeremo il nostro obiettivo di inflazione di quanto fossimo due mesi fa”, ha aggiunto.
"QE 30 MLD GENNAIO-SETTEMBRE" - Il Qe continuerà al ritmo ridotto di 30 miliardi di titoli acquistati al mese da gennaio a settembre 2018, o anche oltre se necessario. A dichiararlo il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
"Condizioni finanziarie molto favorevoli sono ancora necessarie" per l'inflazione. La Bce ha mantenuto la sua stima sull'inflazione dell'Eurozona a 1,5% per il 2017 e per il 2019, alzando quella per il 2018 a 1,4% da 1,2%. "Un notevole stimolo monetario è ancora necessario per sostenere l'inflazione nel medio termine", ha sottolineato Draghi.