“Bisogna evitare che i rifiuti radioattivi - spiega il pentastellato - che in ambiente domestico possono essere prodotti da pazienti dimessi a seguito della somministrazione di sostanze radioattive a scopo diagnostico e terapeutico, confluiscano negli ordinari canali della raccolta differenziata porta a porta.”
Il consigliere cinquestelle ricorda che di recente si è verificato un nuovo caso di allarme radioattivo nelle discariche salentine ed i mezzi per la raccolta di rifiuti solidi urbani sono stati sottoposti a fermo prorio al fine di smaltire la radioattività .
“La normativa applicabile in materia - conclude Trevisi -sembra presentare sul punto un sostanziale vuoto, occupandosi esclusivamente del trattamento di questo tipo di rifiuti, quando questi vengono prodotti in ambiente ospedaliero”.
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