A rischio la sicurezza sui pc di tutto il mondo. I software 'patch' ("rattoppo/aggiornamento") che stanno mettendo a punto Intel, Amd e Arm, possono rappresentare un rimedio alla grave falla ai sistemi di sicurezza di tutti i processori, cioè le apparecchiature da cui dipendono i pc prodotti negli ultimi 10 anni.
Questi 'patch', a cui in queste ore stanno lavorando i tre colossi Usa che sono il sinonimo di microchip a livello globale, possono "mitigare" il rischio di un attacco degli hackers ai sistemi di sicurezza della rete globale dei pc e degli smartphone. A sostenerlo, secondo il Financial Times, il Cert, la Carnagie Mellon University, appoggiata dal dipartimento Usa alla Sicurezza nazionale, la quale in un primo tempo aveva invece sostenuto che i 'patch' non bastavano e che l'unico rimedio era cambiare completamente la rete hardware dei processori di pc e smartphone.
Secondo il Cert, il 'patch' è in grado di mitigare il rischio di un attacco hardware ma non di risolvere completamente il problema. Nel suo 'warning' iniziale il Cert aveva sostenuto che le aziende non avevano alternativa alla costosa sostituzione della Cpu (il processore che è il cuore dei computer). "Per cancellare completamente la vulnerabilità - aveva detto il Cert - occorre rimpiazzare completamente l'hardware della Cpu fallata". Ma poche ore dopo, nella tarda serata di ieri, lo stesso Cert ha cambiato posizione.
Il gigante informatico Apple ha confermato che le falle nella sicurezza rilevate recentemente nei microchip installati in milioni di computer in tutto il mondo interessano anche i loro dispositivi, e che comunque stanno già lavorando a come porre rimedio alla situazione. Con una nota ufficiale, Apple ha dichiarato che tutti i sistemi e i dispositivi Mac sono esposti a queste falle di sicurezza, "anche se non ci risultano attacchi che stanno interessando i nostri clienti in questo momento."
Cupertino ha spiegato che iOS 11.2, macOS 10.13.2 e tvOS 11.2 dispongono già di protezioni disponibili e che nei prossimi giorni continueranno a fornire 'patch' per coprire l'intera gamma di prodotti. La conferma di Apple arriva dopo che Intel, al centro della polemica, ha affermato che questo problema di sicurezza coinvolge diversi fornitori e non solo loro. Intel ha intanto replicato a quanto riferito dalla rivista digitale britannica "The Register", che nei giorni scorsi ha denunciato una falla che potrebbe esporre i computer all'attività di criminali informatici. Nella sua nota, Intel ha sostenuto che, secondo gli studi effettuati negli ultimi mesi da diverse aziende, "molti tipi di dispositivi informatici - con processori e sistemi operativi di molti fornitori diversi - rischiano di essere interessati da queste vulnerabilità ".
Questi 'patch', a cui in queste ore stanno lavorando i tre colossi Usa che sono il sinonimo di microchip a livello globale, possono "mitigare" il rischio di un attacco degli hackers ai sistemi di sicurezza della rete globale dei pc e degli smartphone. A sostenerlo, secondo il Financial Times, il Cert, la Carnagie Mellon University, appoggiata dal dipartimento Usa alla Sicurezza nazionale, la quale in un primo tempo aveva invece sostenuto che i 'patch' non bastavano e che l'unico rimedio era cambiare completamente la rete hardware dei processori di pc e smartphone.
Secondo il Cert, il 'patch' è in grado di mitigare il rischio di un attacco hardware ma non di risolvere completamente il problema. Nel suo 'warning' iniziale il Cert aveva sostenuto che le aziende non avevano alternativa alla costosa sostituzione della Cpu (il processore che è il cuore dei computer). "Per cancellare completamente la vulnerabilità - aveva detto il Cert - occorre rimpiazzare completamente l'hardware della Cpu fallata". Ma poche ore dopo, nella tarda serata di ieri, lo stesso Cert ha cambiato posizione.
Il gigante informatico Apple ha confermato che le falle nella sicurezza rilevate recentemente nei microchip installati in milioni di computer in tutto il mondo interessano anche i loro dispositivi, e che comunque stanno già lavorando a come porre rimedio alla situazione. Con una nota ufficiale, Apple ha dichiarato che tutti i sistemi e i dispositivi Mac sono esposti a queste falle di sicurezza, "anche se non ci risultano attacchi che stanno interessando i nostri clienti in questo momento."
Cupertino ha spiegato che iOS 11.2, macOS 10.13.2 e tvOS 11.2 dispongono già di protezioni disponibili e che nei prossimi giorni continueranno a fornire 'patch' per coprire l'intera gamma di prodotti. La conferma di Apple arriva dopo che Intel, al centro della polemica, ha affermato che questo problema di sicurezza coinvolge diversi fornitori e non solo loro. Intel ha intanto replicato a quanto riferito dalla rivista digitale britannica "The Register", che nei giorni scorsi ha denunciato una falla che potrebbe esporre i computer all'attività di criminali informatici. Nella sua nota, Intel ha sostenuto che, secondo gli studi effettuati negli ultimi mesi da diverse aziende, "molti tipi di dispositivi informatici - con processori e sistemi operativi di molti fornitori diversi - rischiano di essere interessati da queste vulnerabilità ".
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