TARANTO - Vittoria Ottolenghi lo definì “uno dei più grandi ballerini di jazz al mondo”. La sua vita, sin da bambino, lo ha portato a frequentare i più grandi artisti mondiali e a lavorare in molti Stati. Ma il suo spirito è rimasto semplice, intimamente legato ai principi fondamentali dell’esistenza. Andrè De La Roche, ballerino e coreografo di fama mondiale, ha inaugurato a Monteiasi, in provincia di Taranto, la nuova scuola di danza della Asd Dejanira Ballet. In un’intervista che ci ha rilasciato, gli abbiamo chiesto: qual è, secondo lei, il valore della danza?
“La danza, educa lo spirito. Insegna rispetto, umanità e umiltà: sono questi i valori fondamentali e principali che infonde a chi la pratica con passione. Il rispetto verso l’altro diverso da me; l’umanità nel comprendere le altrui esigenze; l’umiltà che risiede nella consapevolezza di essere solo “uno” in mezzo a milioni di persone. Concetti e sentimenti, purtroppo, ormai rari in questo mondo”.
D. Quando parla della sua vita e della sua esperienza nel mondo della danza e dello spettacolo, il suo pensiero si collega sempre al rapporto con la famiglia. Un legame indissolubile e vitale…
R. “L’esistenza di ognuno di noi è tracciata dal rapporto con la famiglia. Io sono stato fortunato ad avere genitori che mi hanno affiancato e spronato nella realizzazione dei miei sogni e delle mie passioni. La nostra vita è naturalmente condizionata da questo legame”.
D. A tal proposito…In provincia di Taranto lei è ormai “di casa”. Qualche giorno fa era a Monteiasi all’inaugurazione della nuova sede della Dejanira Ballet. Già nel 2014 fu padrino della prima scuola di danza della maestra Dejanira D’Elia, a Grottaglie. Un legame che può ormai definirsi “familiare”?
R. “È proprio così. Dejanira, ha un punto di forza nella sua famiglia, che ha investito, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista umano, nella passione di questa giovane e forte donna. Lei ha un grandissimo supporto dalla sua famiglia ed in essa trova la sua forza principale. Il fratello Christian, la madre ed il padre sono proiettati verso di lei e lei, con impegno e dedizione, li ricompensa progredendo nel suo percorso. Quando vengo a trovarli, il mio approccio e nei confronti di una comunità familiare affiatata e coesa, che permette di portare avanti un progetto importante, che cresce sempre più e con ottimi risultati”.
D. Lei ha sempre avuto un rapporto particolare con il padre di Dejanira, Pietro…
R. “È un artista incredibile. Le sue creazioni sono stupende e il suo rapporto con l’arte lo rende un padre capace di comprendere la passione della propria figlia per la danza e di contribuire in maniera fondamentale nel suo percorso di vita e professionale”.
D. Dal 2014 ad oggi lei è più volte stato presente nella scuola della maestra Dejanira. Com’è cresciuta?
R. “Dejanira ha un enorme pregio, che si affianca alla sua bravura. Lei si mette in gioco e ha voglia lei stessa di continuare ad imparare e a crescere professionalmente. Per questo, offre ai suoi alunni la possibilità di frequentare stage con importanti figure del mondo della danza, consentendo loro di accrescere la propria professionalità. Non è da tutti avere l’umiltà di voler imparare da chi ha più esperienza. Questo le da quella marcia in più che le consente di essere una vera maestra di danza e di avere un ottimo rapporto con i giovani allievi della sua scuola, che educa con dolcezza e disciplina”.
D. Andrè, quali sono i suoi prossimi progetti?
R. “Lo scorso anno abbiamo portato in scena l’ultimo schiaccianoci. Per il 5° anno prosegue il workshop-spettacolo a Civitavecchia, che quest’anno mi vede impegnato come direttore artistico del musical “La bella e la bestia”. Con “Move”, collaboro in diversi progetti con numerosi artisti. Inoltre, tanto lavoro dietro le quinte, anche in tv, così come ho sempre amato fare sin da bambino. A marzo parteciperò al Gran Galà della danza di Gaeta. Ed ancora la partecipazione a concorsi, dove in qualità di giudice mi trovo a lavorare con tanti giovani. Gli impegni sono ancora tanti e continuo a portarli avanti con passione”.
D. Cosa dice ai giovani partecipanti ai concorsi?
R. “A loro dico che, pur non arrivando primi, il sol fatto di avere il coraggio di mettersi in gioco e calcare il palcoscenico, li rende tutti vincitori. Se non hai passione nella vita…non è vita”.