BARI - A tre settimane dall’avvio del nuovo servizio di raccolta porta a porta nei quartieri Fesca, San Girolamo, San Cataldo e al villaggio Trieste, la risposta dei residenti è in linea con quanto accaduto nelle altre zone della città dove il nuovo servizio è stato introdotto. La percentuale di raccolta differenziata registrata ad oggi, infatti, è del 78,13% con un’impennata della raccolta delle frazioni di plastica e metalli che raggiunge il 12,5% del totale, con 38.000 chilogrammi di rifiuti raccolti. Questo dato rappresenta la cifra di un grande impegno da parte dei cittadini che fanno registrare una raccolta di 6,20 kg per ogni nucleo familiare residente nei quartieri oggetto della rilevazione in queste tre settimane.
Complessivamente nella zona “start up” del nuovo servizio, che interessa circa 50.000 persone, di cui 17.000 nuclei familiari, al 5 gennaio la raccolta differenziata si attesta all’80,54% determinando un aumento importante della produzione di rifiuti differenziati in tutta la città. Nel 2017, anche grazie al porta a porta, sono stati prodotti 6 milioni di chilogrammi in più di rifiuti differenziati fino a segnare il valore assoluto di 72 milioni di chilogrammi.
“Questi dati sono un bell’incoraggiamento per cominciare il nuovo anno - dichiara l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli - e ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta. Nei quartieri dove è partito il nuovo servizio l’impegno dei cittadini è il successo più importante per la nostra città che per anni ha tentennato sull’avvio di questo percorso. Presto i benefici del nuovo servizio appariranno evidenti anche per il resto della città. L’unica nota stonata è quella di non riuscire a monitorare il fenomeno della migrazione dei rifiuti come vorremmo e, nonostante i passi in avanti fatti sulla differenziazione dei rifiuti, la frazione dell’indifferenziato diminuisce solo di tre milioni di chilogrammi, segnale evidente che la città di Bari ad oggi è costretta a smaltire anche tanti rifiuti che arrivano dai Comuni limitrofi. Per questa ragione in queste settimane stiamo studiando un più efficace posizionamento delle fototrappole e un inasprimento delle sanzioni, anche in funzione della residenza di chi commette l'illecito. Stiamo valutando di far pagare di più ai residenti di altri Comuni che portano i rifiuti a Bari, perché questi comportamenti determinano costi di smaltimento più alti a carico dei cittadini baresi”.
Complessivamente nella zona “start up” del nuovo servizio, che interessa circa 50.000 persone, di cui 17.000 nuclei familiari, al 5 gennaio la raccolta differenziata si attesta all’80,54% determinando un aumento importante della produzione di rifiuti differenziati in tutta la città. Nel 2017, anche grazie al porta a porta, sono stati prodotti 6 milioni di chilogrammi in più di rifiuti differenziati fino a segnare il valore assoluto di 72 milioni di chilogrammi.
“Questi dati sono un bell’incoraggiamento per cominciare il nuovo anno - dichiara l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli - e ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta. Nei quartieri dove è partito il nuovo servizio l’impegno dei cittadini è il successo più importante per la nostra città che per anni ha tentennato sull’avvio di questo percorso. Presto i benefici del nuovo servizio appariranno evidenti anche per il resto della città. L’unica nota stonata è quella di non riuscire a monitorare il fenomeno della migrazione dei rifiuti come vorremmo e, nonostante i passi in avanti fatti sulla differenziazione dei rifiuti, la frazione dell’indifferenziato diminuisce solo di tre milioni di chilogrammi, segnale evidente che la città di Bari ad oggi è costretta a smaltire anche tanti rifiuti che arrivano dai Comuni limitrofi. Per questa ragione in queste settimane stiamo studiando un più efficace posizionamento delle fototrappole e un inasprimento delle sanzioni, anche in funzione della residenza di chi commette l'illecito. Stiamo valutando di far pagare di più ai residenti di altri Comuni che portano i rifiuti a Bari, perché questi comportamenti determinano costi di smaltimento più alti a carico dei cittadini baresi”.
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