BARI - “Con la morte di Pasquale Panìco, perdiamo un grande uomo, uno di
quelli che hanno fatto la storia della Capitanata e della Puglia,
grazie al suo impegno e all’intelligenza nel guidare battaglie
politiche e sindacali che hanno inciso profondamente sull’evoluzione e
l’emancipazione del mondo agricolo”. E’ Raffaele Carrabba, presidente
regionale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, a esprimere a nome di
tutta l’organizzazione il cordoglio per la scomparsa di Pasquale
Panìco.
Cerignolano, conterraneo di Giuseppe Di Vittorio, Pasquale Panìco aveva 90 anni e una storia di oltre 50 anni di impegno sindacale e politico che lo portarono a diventare Senatore del Partito Comunista Italiano.
Pasquale Panico, che fu bracciante e poi imprenditore agricolo, conobbe per esperienza diretta la durezza del lavoro in campagna. Difese i diritti dei lavoratori e fu uno dei protagonisti assoluti dell’accordo tra braccianti e coltivatori alla base del nuovo contratto di lavoro firmato nella metà degli anni ’70.
“Pasquale Panìco – ha ricordato Raffaele Carrabba – è parte integrante e qualificante del Dna della nostra organizzazione: dal 1975 al 1977 fu presidente provinciale dell’Alleanza dei Contadini, antenata diretta di Confcoltivatori prima e della Confederazione Italiana Agricoltori poi. Visse direttamente, sulla propria pelle, la durezza e le difficoltà del lavoro in campagna, prima come bracciante agricolo e poi come coltivatore. Aveva una comprensione profonda delle questioni da cui dipendeva lo sviluppo di un’agricoltura moderna, e fu mente lucidissima e motore lungimirante della evoluzione del comparto primario. A lui dobbiamo tanto. Personalmente e a nome della CIA Agricoltori Italiani di Puglia, esprimo il più sentito cordoglio ai familiari e a quanti hanno avuto modo di conoscere questo uomo straordinario”, ha concluso Raffaele Carrabba.
Cerignolano, conterraneo di Giuseppe Di Vittorio, Pasquale Panìco aveva 90 anni e una storia di oltre 50 anni di impegno sindacale e politico che lo portarono a diventare Senatore del Partito Comunista Italiano.
Pasquale Panico, che fu bracciante e poi imprenditore agricolo, conobbe per esperienza diretta la durezza del lavoro in campagna. Difese i diritti dei lavoratori e fu uno dei protagonisti assoluti dell’accordo tra braccianti e coltivatori alla base del nuovo contratto di lavoro firmato nella metà degli anni ’70.
“Pasquale Panìco – ha ricordato Raffaele Carrabba – è parte integrante e qualificante del Dna della nostra organizzazione: dal 1975 al 1977 fu presidente provinciale dell’Alleanza dei Contadini, antenata diretta di Confcoltivatori prima e della Confederazione Italiana Agricoltori poi. Visse direttamente, sulla propria pelle, la durezza e le difficoltà del lavoro in campagna, prima come bracciante agricolo e poi come coltivatore. Aveva una comprensione profonda delle questioni da cui dipendeva lo sviluppo di un’agricoltura moderna, e fu mente lucidissima e motore lungimirante della evoluzione del comparto primario. A lui dobbiamo tanto. Personalmente e a nome della CIA Agricoltori Italiani di Puglia, esprimo il più sentito cordoglio ai familiari e a quanti hanno avuto modo di conoscere questo uomo straordinario”, ha concluso Raffaele Carrabba.
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AGRICOLTURA