di NICOLA ZUCCARO - La "sintesi", questa meta tanto cercata (e forse poco desiderata da coloro che hanno votato scheda bianca) per aprire un nuovo corso del calcio non è arrivata. All'indomani della mancata elezione del Presidente della Figc e del Consiglio Federale, l'Italia calcistica esce nuovamente sconfitta dopo Italia-Svezia del 13 novembre 2017, ma questa volta, fuori dal campo. E dalla serie "tantò tuonò che alla fine piovve", arriverà il Commissario dopo la Giunta Coni, convocata a Roma alle 15 di giovedì 1 febbraio.
A chi saranno affidate, per 3 mesi e più, le sorti del calcio italiano? Un rebus che potrebbe essere sciolto con l'impegno diretto di Giovanni Malagò, attuale Presidente Coni o con il coinvolgimento di una personalità di alto profilo che con equilibrio, saggezza, esperienza e competenza, dovrà gestire questo periodo delicato per lo sport più amato dagli italiani.
Un nome per tutti, che potrebbe racchiudere i requisiti precedentemente elencati, potrebbe essere quello di Franco Carraro, il quale all'indomani della propria non ricandidabilità alle prossime elezioni politiche, potrebbe essere, anche alla luce di sue recenti dichiarazioni a "tema", rilasciate a margine della presentazione del suo libro, la personalità giusta per ricoprire questo ruolo delicato e sopratutto per fare sintesi. Un buon motivo per sostenere, ancora una volta, che tutte le strade portano a Roma. A quella Roma quale Città eterna della politica italiana.
A chi saranno affidate, per 3 mesi e più, le sorti del calcio italiano? Un rebus che potrebbe essere sciolto con l'impegno diretto di Giovanni Malagò, attuale Presidente Coni o con il coinvolgimento di una personalità di alto profilo che con equilibrio, saggezza, esperienza e competenza, dovrà gestire questo periodo delicato per lo sport più amato dagli italiani.
Un nome per tutti, che potrebbe racchiudere i requisiti precedentemente elencati, potrebbe essere quello di Franco Carraro, il quale all'indomani della propria non ricandidabilità alle prossime elezioni politiche, potrebbe essere, anche alla luce di sue recenti dichiarazioni a "tema", rilasciate a margine della presentazione del suo libro, la personalità giusta per ricoprire questo ruolo delicato e sopratutto per fare sintesi. Un buon motivo per sostenere, ancora una volta, che tutte le strade portano a Roma. A quella Roma quale Città eterna della politica italiana.
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