BARI - Il gruppo regionale di Direzione Italia-Noi con l’Italia (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini) invitano le parti istituzionali a mediare e non inasprire i toni. "Nella fiction quotidiana sull’Ilva che vede contrapposti Governo da un lato e Comune di Taranto e presidente della Regione Puglia dall’altro, ci sembra di assistere ad un continuo gioco al rialzo. Per dirla però in parole povere ci sembra di assistere ad un duello simile a quello tra il presidente Trump e il leader Nord coreano Kim Jong Un, che si beccano a distanza con frasi del tipo “Il mio bottone è più grande del tuo”. Che tradotto con parole nostrane “io ce l’ho più lungo del tuo”.
"Paragone esagerato? Assolutamente no - incalzano gli esponenti Dit - , perché sono mesi che i protagonisti istituzionali della vicenda Ilva ci mostrano uno spettacolo indecoroso che nella sostanza non scioglie i nodi più insidiosi della vertenza. Oggi il ministro Calenda parla di Protocollo d’Intesa e il duo Emiliano-Melucci di Accordo di Programma. Insomma non solo non se ne viene a capo ma si dimentica completamente la rotta da seguire sulle due emergenze: la salute dei tarantini e la tutela del lavoro".
"Il nostro auspicio - conclude la nota - è che la smettano di fare i ragazzini, questo non è un gioco, questa è la vita reale e si ha il dovere di mediare con moderazione, lungimiranza, e buon senso".
"Paragone esagerato? Assolutamente no - incalzano gli esponenti Dit - , perché sono mesi che i protagonisti istituzionali della vicenda Ilva ci mostrano uno spettacolo indecoroso che nella sostanza non scioglie i nodi più insidiosi della vertenza. Oggi il ministro Calenda parla di Protocollo d’Intesa e il duo Emiliano-Melucci di Accordo di Programma. Insomma non solo non se ne viene a capo ma si dimentica completamente la rotta da seguire sulle due emergenze: la salute dei tarantini e la tutela del lavoro".
"Il nostro auspicio - conclude la nota - è che la smettano di fare i ragazzini, questo non è un gioco, questa è la vita reale e si ha il dovere di mediare con moderazione, lungimiranza, e buon senso".
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