Ilva: Regione Puglia e Comune di Taranto inviano a Governo bozza di accordo di programma
BARI - “Il lavoro che la Regione Puglia con il Comune di Taranto ha svolto a partire dalla presentazione del ricorso ha dato i suoi risultati. In questa vicenda, Regione e Comune stanno tenendo una posizione istituzionale chiara in base ai loro programmi e ai loro doveri”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine di una lunga riunione con il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e i rispettivi staff tecnici per la definizione della bozza di accordo di programma sull'Ilva di Taranto, che sarà trasmessa oggi stesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Mise, al Ministero della Sanità e al Ministero per la coesione territoriale e Mezzogiorno. La bozza è stata integrata rispetto alla formulazione originaria proposta dal Governo, secondo le esigenze della comunità locale in tema socio-economico e sanitario, nonché secondo i migliori obiettivi tecnici e temporali perseguibili in materia ambientale.
“Stiamo facendo il nostro dovere – ha dichiarato Emiliano - Noi esistiamo e chiediamo al Governo, a chi vuole comprare la fabbrica, al sindacato, che venga riconosciuto il ruolo alla Regione Puglia e al Comune di Taranto, perché in questo modo sarà possibile gestire tutte le vicende contenute nell’accordo con una permanente sorveglianza da parte della comunità. E attraverso la trasparenza si potrà avere un migliore rapporto tra fabbrica e comunità. Se l’Ilva deve continuare a funzionare, deve farlo non solo in modo legale, moderno, aggiornato e competitivo, ma in modo accettato dalla comunità”.
“Abbiamo fatto la nostra controproposta - ha spiegato Emiliano - che non è molto dissimile dal protocollo. In alcuni passaggi siamo stati molto esigenti, nella bozza è contenuto tutto ciò che c’era stato chiesto dalle associazioni ambientaliste, dagli organismi di vigilanza, dall’assessorato alla Sanità e all’Ambiente, da Arpa e Aress. Insomma il testo raccoglie tutte le nostre esperienze e quegli elementi che fanno parte di questa eccellenza, che è la conoscenza da parte delle istituzioni locali della fabbrica”.
“L’accordo di programma – ha aggiunto - è un riequilibrio in termini costituzionali del rapporto tra la comunità di Taranto e la fabbrica. Adesso mi auguro che il presidente del consiglio Gentiloni prenda l’iniziativa di convocare le parti per stabilire l’indirizzo politico, per approfondire la trattativa e firmare la bozza preliminare che poi verrà sottoposta al Consiglio regionale e votata”.
“A Taranto – ha ricordato Emiliano - è in corso un processo presso la Corte di assise per avvelenamento di sostanze alimentari e disastro ambientale, che dimostra il buio della ragione e della democrazia che si era creato all’interno dell'Ilva. Noi stiamo tentando di reagire anche a ciò che i magistrati hanno accertato, trasformando quel buio e cambiando le regole del gioco secondo le leggi vigenti. Ringrazio quindi il sindaco di Taranto e tutti i partecipanti a questo percorso verso la legalità e l’efficienza della fabbrica. La città di Taranto è protagonista di questa storia perché per la prima volta, grazie anche al suo sindaco, ha preso in mano il suo destino e si è ripresa la sua dignità nei confronti di un gigante come Ilva”.
“Stiamo facendo il nostro dovere – ha dichiarato Emiliano - Noi esistiamo e chiediamo al Governo, a chi vuole comprare la fabbrica, al sindacato, che venga riconosciuto il ruolo alla Regione Puglia e al Comune di Taranto, perché in questo modo sarà possibile gestire tutte le vicende contenute nell’accordo con una permanente sorveglianza da parte della comunità. E attraverso la trasparenza si potrà avere un migliore rapporto tra fabbrica e comunità. Se l’Ilva deve continuare a funzionare, deve farlo non solo in modo legale, moderno, aggiornato e competitivo, ma in modo accettato dalla comunità”.
“Abbiamo fatto la nostra controproposta - ha spiegato Emiliano - che non è molto dissimile dal protocollo. In alcuni passaggi siamo stati molto esigenti, nella bozza è contenuto tutto ciò che c’era stato chiesto dalle associazioni ambientaliste, dagli organismi di vigilanza, dall’assessorato alla Sanità e all’Ambiente, da Arpa e Aress. Insomma il testo raccoglie tutte le nostre esperienze e quegli elementi che fanno parte di questa eccellenza, che è la conoscenza da parte delle istituzioni locali della fabbrica”.
“L’accordo di programma – ha aggiunto - è un riequilibrio in termini costituzionali del rapporto tra la comunità di Taranto e la fabbrica. Adesso mi auguro che il presidente del consiglio Gentiloni prenda l’iniziativa di convocare le parti per stabilire l’indirizzo politico, per approfondire la trattativa e firmare la bozza preliminare che poi verrà sottoposta al Consiglio regionale e votata”.
“A Taranto – ha ricordato Emiliano - è in corso un processo presso la Corte di assise per avvelenamento di sostanze alimentari e disastro ambientale, che dimostra il buio della ragione e della democrazia che si era creato all’interno dell'Ilva. Noi stiamo tentando di reagire anche a ciò che i magistrati hanno accertato, trasformando quel buio e cambiando le regole del gioco secondo le leggi vigenti. Ringrazio quindi il sindaco di Taranto e tutti i partecipanti a questo percorso verso la legalità e l’efficienza della fabbrica. La città di Taranto è protagonista di questa storia perché per la prima volta, grazie anche al suo sindaco, ha preso in mano il suo destino e si è ripresa la sua dignità nei confronti di un gigante come Ilva”.
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