Libri: intervista a Gabriele del Buono, autore del nuovo romanzo '#Johnny - Cruel summer'


BARI - Gabriele del Buono è autore emergente barese. È il direttore del Prudence – Magazine di sopravvivenza culturale, classe 1988, e ha all'attivo diversi eBook su Amazon. Il 18 dicembre 2017  ha pubblicato il suo nuovo romanzo #Johnny - Cruel Summer, edito da Primiceri Editore.

Come è nata l'idea di #Johnny?

Credo che il personaggio di Johnny/Giovanni e quello di Emiliano fossero nella mia mente da tanti anni, e non sono mai riusciti a prendere forma nei miei romanzi o racconti precedenti, e quando ho pensato a questa storia, dopo una notte in un pub di Bari, entrambi i personaggi hanno trovato il loro habitat, come se fossero nati per quella storia. Il resto è venuto da se, l'estate è un tema a me caro, con il suo dolce/amaro, e quindi Cruel Summer era il modo migliore per inquadrare ciò che stavo scrivendo.

Il giallo è un genere un po'particolare, soprattutto per delineare la trama. Hai avuto difficoltà o la storia era già tutta nella tua testa?

Non è partito come un giallo, o almeno non uno classico. L'idea iniziale era un viaggio in questo mondo della notte, tra racconti insoliti e personaggi istrionici, ma poi ho capito che se si vuole raccontare la notte, ci vuole un po' di mistero, e da li al far cacciare Johnny in qualche pasticcio più grande di lui è stato un attimo. Sono un grande appassionato di gialli, di quelli alla Miss Marple, dove la persona comune si ritrova detective, per caso e buona dose di curiosità, e il mio personaggio così ha iniziato questa avventura noir.

Il personaggio che hai scritto con più facilità?

Sicuramente quello di Johnny/Giovanni. Di solito il protagonista, dovendo avere più sfaccettature e dovendo coprire buona parte della narrazione, può risultare il più difficile da scrivere, ma in realtà è nato tutto da lui, quindi c'è stato più lavoro per gli altri personaggi, per levigarli e renderli delle buone controparti. Il carattere forte e trascinante di Johnny ha plasmato tutti gli altri.

Cosa ritrovi di te stesso in questo romanzo?

Alcuni luoghi, o sensazioni, alcuni tratti dei personaggi secondari, sono frutto di esperienze realmente vissute da me, rileggendolo ho notato riferimenti involontari a scene ancora vivide nella mia mente e tratte dalla realtà. Ovviamente l'amore per la musica, la mia più grande passione, come per Johnny, che è una sorta di me amplificato ed esasperato. Tutti vorremmo essere un po' Johnny, fare ciò che fa lui, ficcarci nei guai per la viva curiosità, e quindi infondo anche io sono un po' Johnny.

C'è un finale aperto, ci sono in ballo dei progetti futuri a quanto pare...

Le avventure di Johnny non finiranno qui, questo è sicuro, una volta che ci prendi gusto a fare il detective per caso è difficile smettere, e il protagonista ne sarà la dimostrazione in futuro. E poi non conosciamo ancora nulla del commissario Bollani, e di certo sarà una delle trame più importanti... ma ovviamente non posso svelarvi ancora nulla!