ROMA - "Ci sono stati dei colloqui e io mi mi sono reso disponibile. Sono disponibile". Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha risposto ai cronisti che chiedevano se avesse ricevuto l'offerta di una candidatura alle prossime elezioni.
"Il Paese sta meglio rispetto all’inizio della legislatura. Tutti gli indici sono migliorati: crescita, lavoro, finanza pubblica, occupazione - siamo ai livelli massimi di occupati - stato di fiducia. Tutto questo deve essere uno sprone a continuare. C’è un’agenda di riforme da implementare, da introdurre, da valutare" ha dichiarato il ministro dell'Economia in una lunga intervista al Corriere della Sera.
"Dobbiamo combattere la povertà, aumentare l’inclusione, restringere il divario tra le regioni. C’è un’enorme quantità di cose da fare: i bisogni della gente devono ancora essere soddisfatti. Finché le riforme non vengono implementate, non incidono sulla vita dei cittadini, che non percepiscono i miglioramenti. Oggi non cresciamo ancora abbastanza velocemente ma - e qui faccio una mia personale previsione - la velocità di crociera aumenterà. Nella ripresa ci sono elementi strutturali: le imprese stanno investendo per innovare, per rinnovare lo stock di capitale, per assumere capitale umano; e questo fa crescere il reddito potenziale, come per due decenni non è avvenuto. Stiamo risolvendo il doppio problema: l’uscita dalla crisi finanziaria e bancaria, e dalla crisi di crescita, eredità di fine millennio. Il debito pubblico in rapporto al Pil ha registrato una flessione già nel 2015 e ora è stabilizzato. Per il 2017 stiamo aspettando i dati definitivi: c’è una buona probabilità che anche quest’anno il debito diminuisca. Abbiamo lasciato la sciovia e cominciato la discesa".