Annalisa Pannarale (Leu) scrive a Decaro: "No a patrocinio del Comune su evento Almirante"
BARI - Riceviamo e pubblichiamo la lettera della parlamentare di Liberi e Uguali, Annalisa Pannarale, indirizzata al sindaco di Bari, Antonio Decaro, con la richiesta di revocare il patrocinio che il Comune ha concesso al convegno su Giorgio Almirante, previsto il 24 febbraio.
"Caro Sindaco, caro Antonio,
nella giornata odierna, in cui siamo in piazza per dire mai più fascismi e in un momento di pericolosa recrudescenza di fenomeni che incitano all'odio razziale, ti chiederei di rivalutare il patrocinio concesso al convegno su Giorgio Almirante, evento previsto il 24 febbraio. Non contesto l'attività della Fondazione Giorgio Almirante, associazione libera di promuovere le attività che ritiene, ma considero un brutto segnale, una nota stonata, il sostegno del Comune di Bari ad un'iniziativa volta a commemorare una figura che ha partecipato attivamente all'epoca buia del ventennio fascista ed ha promosso le leggi razziali con le conseguenze che conosciamo tutti.
La politica ha una grande responsabilità, forse la più importante, nello scegliere le lenti con cui guardare al passato e alla storia. Giorgio Almirante, prima di cominciare un lungo percorso nelle istituzioni democratiche, ha firmato il Manifesto della razza, documento responsabile della deportazione ed espulsione di migliaia di cittadini italiani ed ha condiviso il percorso della Repubblica Sociale Italiana, fiancheggiatrice dei nazisti invasori del nostro Paese
Questa è la storia che non possiamo dimenticare. Così come non possiamo dimenticare, Antonio, che Bari, la città di cui sei Sindaco, è la stessa di Benedetto Petrone, ucciso da una squadraccia fascista missina: il Movimento Sociale Italiano di cui Almirante era capo.
Alla richiesta di ritiro di patrocinio a questo punto, vorrei aggiungerne un'altra, simbolica ma profonda.
La città di Benedetto Petrone è la stessa in cui perdura la vergogna toponomastica di una via intitolata a Nicola Pende, responsabile di aver avvallato, nel suo caso da medico, la disumana e folle teoria delle razze. Nonostante le ripetute buone intenzioni, non c'è mai stato il tempo oppure il coraggio di cancellare la via e di dedicarla invece alle vittime della Shoah, come altre amministrazioni in altre città hanno fatto.
La senatrice Segre propone di togliere il termine "razza" dalla Costituzione e mentre persino l'Accademia della Crusca ha riconosciuto la bruttezza e la pericolosità di quella parola, il Comune di Bari con una partecipazione trasversale da destra a sinistra sceglie di sostenere un evento in memoria di chi ha contribuito per parte italiana allo sterminio nazista.
Giorgio Almirante non è memoria condivisa ma che divide. Non credo che la nostra città, Bari, che insorse e contribuì alla Resistenza, voglia commemorare chi ha difeso ad oltranza i valori fascisti finanche nell'Italia Repubblicana.
In questi giorni di violenze e aggressioni dichiaratamente fasciste e con il risveglio di termini pericolosi come quello di "deportazione", riferito ai migranti, tenere viva la memoria collettiva contro i regimi dell'odio razziale e della violenza totalitaria è una responsabilità a cui la politica non può sottrarsi.
Caro Antonio, credo che questi piccoli gesti saranno apprezzati da tutto il popolo democratico e antifascista che in questi giorni ha contribuito a scacciare spettri del passato che non possono e non devono farsi largo nel futuro.
Grazie per la tua attenzione".
La replica di Gemmato (Fdi-An): "Richiesta vergognosa" - La sinistra post-vendoliana rinnega la storia e la cultura: si propone come contenitore di quella fetta radical chic e intellettuale della sinistra, salvo poi tentare di boicottare eventi di alto profilo culturale e storico. Giorgio Almirante è figura centrale della vita politica negli anni più difficili della storia moderna italiana, e fu proprio grazie al suo intervento -ricordato persino da una solida figura della sinistra quale Luciano Violante, che ebbe a definirlo "uomo che seppe condurre nell'alveo della democrazia quegli italiani che, dopo la caduta del fascismo e la sconfitta della Repubblica sociale, non si riconoscevano nella Repubblica italiana del 1948- che allora fu impedito quello che oggi fantomatici antifascisti hanno creato nelle piazze: odio, violenza e spauracchi fuori dal tempo. Trovo vergognosa la richiesta della parlamentare di Liberi e Uguali (LeU) che si è opposta al convegno in memoria della figura di Almirante e rivolgo l'appello al sindaco di Bari Antonio Decaro affinché si faccia garante della democrazia che la sua stessa area politica -sebbene sotto sigle differenti- tenta di boicottare. E' quanto sostenuto e dichiarato da Marcello Gemmato, candidato capolista alla Camera in tutti i collegi plurinominali Puglia.
"Caro Sindaco, caro Antonio,
nella giornata odierna, in cui siamo in piazza per dire mai più fascismi e in un momento di pericolosa recrudescenza di fenomeni che incitano all'odio razziale, ti chiederei di rivalutare il patrocinio concesso al convegno su Giorgio Almirante, evento previsto il 24 febbraio. Non contesto l'attività della Fondazione Giorgio Almirante, associazione libera di promuovere le attività che ritiene, ma considero un brutto segnale, una nota stonata, il sostegno del Comune di Bari ad un'iniziativa volta a commemorare una figura che ha partecipato attivamente all'epoca buia del ventennio fascista ed ha promosso le leggi razziali con le conseguenze che conosciamo tutti.
La politica ha una grande responsabilità, forse la più importante, nello scegliere le lenti con cui guardare al passato e alla storia. Giorgio Almirante, prima di cominciare un lungo percorso nelle istituzioni democratiche, ha firmato il Manifesto della razza, documento responsabile della deportazione ed espulsione di migliaia di cittadini italiani ed ha condiviso il percorso della Repubblica Sociale Italiana, fiancheggiatrice dei nazisti invasori del nostro Paese
Questa è la storia che non possiamo dimenticare. Così come non possiamo dimenticare, Antonio, che Bari, la città di cui sei Sindaco, è la stessa di Benedetto Petrone, ucciso da una squadraccia fascista missina: il Movimento Sociale Italiano di cui Almirante era capo.
Alla richiesta di ritiro di patrocinio a questo punto, vorrei aggiungerne un'altra, simbolica ma profonda.
La città di Benedetto Petrone è la stessa in cui perdura la vergogna toponomastica di una via intitolata a Nicola Pende, responsabile di aver avvallato, nel suo caso da medico, la disumana e folle teoria delle razze. Nonostante le ripetute buone intenzioni, non c'è mai stato il tempo oppure il coraggio di cancellare la via e di dedicarla invece alle vittime della Shoah, come altre amministrazioni in altre città hanno fatto.
La senatrice Segre propone di togliere il termine "razza" dalla Costituzione e mentre persino l'Accademia della Crusca ha riconosciuto la bruttezza e la pericolosità di quella parola, il Comune di Bari con una partecipazione trasversale da destra a sinistra sceglie di sostenere un evento in memoria di chi ha contribuito per parte italiana allo sterminio nazista.
Giorgio Almirante non è memoria condivisa ma che divide. Non credo che la nostra città, Bari, che insorse e contribuì alla Resistenza, voglia commemorare chi ha difeso ad oltranza i valori fascisti finanche nell'Italia Repubblicana.
In questi giorni di violenze e aggressioni dichiaratamente fasciste e con il risveglio di termini pericolosi come quello di "deportazione", riferito ai migranti, tenere viva la memoria collettiva contro i regimi dell'odio razziale e della violenza totalitaria è una responsabilità a cui la politica non può sottrarsi.
Caro Antonio, credo che questi piccoli gesti saranno apprezzati da tutto il popolo democratico e antifascista che in questi giorni ha contribuito a scacciare spettri del passato che non possono e non devono farsi largo nel futuro.
Grazie per la tua attenzione".
La replica di Gemmato (Fdi-An): "Richiesta vergognosa" - La sinistra post-vendoliana rinnega la storia e la cultura: si propone come contenitore di quella fetta radical chic e intellettuale della sinistra, salvo poi tentare di boicottare eventi di alto profilo culturale e storico. Giorgio Almirante è figura centrale della vita politica negli anni più difficili della storia moderna italiana, e fu proprio grazie al suo intervento -ricordato persino da una solida figura della sinistra quale Luciano Violante, che ebbe a definirlo "uomo che seppe condurre nell'alveo della democrazia quegli italiani che, dopo la caduta del fascismo e la sconfitta della Repubblica sociale, non si riconoscevano nella Repubblica italiana del 1948- che allora fu impedito quello che oggi fantomatici antifascisti hanno creato nelle piazze: odio, violenza e spauracchi fuori dal tempo. Trovo vergognosa la richiesta della parlamentare di Liberi e Uguali (LeU) che si è opposta al convegno in memoria della figura di Almirante e rivolgo l'appello al sindaco di Bari Antonio Decaro affinché si faccia garante della democrazia che la sua stessa area politica -sebbene sotto sigle differenti- tenta di boicottare. E' quanto sostenuto e dichiarato da Marcello Gemmato, candidato capolista alla Camera in tutti i collegi plurinominali Puglia.