CASTELLANA GROTTE - La giunta comunale di Castellana Grotte, con una decisione unilaterale e non condivisa, ha liquidato in soli venti giorni un provvedimento che ridurrà la competitività del sistema ricettivo cittadino, già in sofferenza per il diffuso tasso di abusivismo alberghiero. La Federalberghi ritiene, inoltre, che la tassa di soggiorno deliberata porterà danni all’intero segmento turistico locale che è incardinato su un principale attrattore – le Grotte – che già prevede un ingresso a pagamento come anche i vari servizi accessori.
“In linea generale – dichiara Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Bari-Bat – siamo contrari alla tassa di soggiorno. Il provvedimento di Castellana Grotte rischia di rendere ancora più acuto lo stato di sofferenza in cui versa l’intero settore alberghiero nella Provincia di Bari dove, escluso i casi virtuosi di Polignano a Mare, Alberobello e Monopoli, le nostre aziende stanno facendo salti mortali per sopravvivere tra una pesante pressione fiscale e un’agguerrita e numerosa presenza di esercizi ricettivi abusivi”.
“Ricordiamo ancora una volta al Sindaco – prosegue Caizzi – che procedere in forma acritica e preconcetta in un settore delicato e prospetticamente strategico qual è quello alberghiero, porterebbe solo ulteriori danni a una categoria che non vive certamente i suoi tempi migliori. Le decisioni prese in solitario non possono portare benefici ai soggetti produttivi di una comunità . Si è scelto di rifiutare il confronto con le associazioni di categoria più rappresentative che il turismo lo vivono tutti i giorni in prima linea e conoscono molto meglio di altri le esigenze e le prospettive per il suo sviluppo, in un’area che a questo segmento deve guardare con particolare attenzione”.
“Stiamo verificando tutte le ipotesi possibili per ricorrere avverso il provvedimento di Castellana Grotte - conclude il presidente degli albergatori della Città Metropolitana di Bari – al nostro settore necessita, a ogni livello, una politica che lavori per l’eliminazione di oneri burocratici che gravano sulle imprese senza essere produttivi, per la riduzione della tassazione propria ed impropria sulle imprese e per la cancellazione definitiva di ogni ipotetica imposta di soggiorno. Nel caso specifico, i visitatori percepirebbero questa tassa come eccessivo carico impositivo in una città che offre già a pagamento tutti i servizi connessi alla Grotte, che sono il suo principale attrattore turistico”.
“In linea generale – dichiara Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Bari-Bat – siamo contrari alla tassa di soggiorno. Il provvedimento di Castellana Grotte rischia di rendere ancora più acuto lo stato di sofferenza in cui versa l’intero settore alberghiero nella Provincia di Bari dove, escluso i casi virtuosi di Polignano a Mare, Alberobello e Monopoli, le nostre aziende stanno facendo salti mortali per sopravvivere tra una pesante pressione fiscale e un’agguerrita e numerosa presenza di esercizi ricettivi abusivi”.
“Ricordiamo ancora una volta al Sindaco – prosegue Caizzi – che procedere in forma acritica e preconcetta in un settore delicato e prospetticamente strategico qual è quello alberghiero, porterebbe solo ulteriori danni a una categoria che non vive certamente i suoi tempi migliori. Le decisioni prese in solitario non possono portare benefici ai soggetti produttivi di una comunità . Si è scelto di rifiutare il confronto con le associazioni di categoria più rappresentative che il turismo lo vivono tutti i giorni in prima linea e conoscono molto meglio di altri le esigenze e le prospettive per il suo sviluppo, in un’area che a questo segmento deve guardare con particolare attenzione”.
“Stiamo verificando tutte le ipotesi possibili per ricorrere avverso il provvedimento di Castellana Grotte - conclude il presidente degli albergatori della Città Metropolitana di Bari – al nostro settore necessita, a ogni livello, una politica che lavori per l’eliminazione di oneri burocratici che gravano sulle imprese senza essere produttivi, per la riduzione della tassazione propria ed impropria sulle imprese e per la cancellazione definitiva di ogni ipotetica imposta di soggiorno. Nel caso specifico, i visitatori percepirebbero questa tassa come eccessivo carico impositivo in una città che offre già a pagamento tutti i servizi connessi alla Grotte, che sono il suo principale attrattore turistico”.
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