ROMA - Il ricorso presentato da Milano sulla sede dell’Agenzia europea del farmaco è “manifestamente irricevibile”. E' quanto si apprende dal documento dell’ufficio giuridico del Consiglio della Ue, che in 26 pagine illustra i motivi per cui ritiene che la richiesta del capoluogo lombardo di una sospensiva sulla decisione che riguarda l’assegnazione della sede dell’Ema non può essere accolta. Secondo la ‘memoria difensiva’ del Consiglio Ue, in primo luogo il comune di Milano ha commesso un “errore” perché ha fatto ricorso contro la ‘decisione del Consiglio dell’Unione europea’.
Ma il Consiglio, si legge ancora nel documento, “non può essere considerato l’autore della decisione impugnata, ed essa non può in alcun modo essergli attribuita”: la decisione su Ema infatti non è stato adottata dal Consiglio, ma “dai rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri”. Il ricorso di Milano quindi, “lungi dal potersi qualificare come ‘decisione del Consiglio dell’Unione’ è invece stato adottato dai rappresentanti degli Stati membri riuniti in qualità di rappresentanti dei loro governi, a margine di una riunione del Consiglio”.
Ma il Consiglio, si legge ancora nel documento, “non può essere considerato l’autore della decisione impugnata, ed essa non può in alcun modo essergli attribuita”: la decisione su Ema infatti non è stato adottata dal Consiglio, ma “dai rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri”. Il ricorso di Milano quindi, “lungi dal potersi qualificare come ‘decisione del Consiglio dell’Unione’ è invece stato adottato dai rappresentanti degli Stati membri riuniti in qualità di rappresentanti dei loro governi, a margine di una riunione del Consiglio”.
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