BARI - “A cosa serve costruire nuovi ospedali se permane il blocco assunzionale voluto da Tremonti nel 2004? Di sicuro non a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie offerte ai cittadini, ma ad alimentare quel sistema di potere che ha fatto della sanità un business. Infatti sono sempre le solite aziende che concorrono a questi appalti. Così il consigliere del M5S Mario Conca in merito alla costruzione del nuovo ospedale del Sud Est barese Monopoli - Fasano.
“La Pessina Spa, che ha presentato ricorso al Tar per le modalità di aggiudicazione dell’appalto per il nuovo ospedale - incalza il pentastellato - è l’azienda che rilevò il giornale l'Unità che perdeva 400 mila euro al mese, come denunciato dalla trasmissione Report, in cambio di appalti milionari in Kazakistan. Guastamacchia Spa, che si è aggiudicata la gara in Ati con Astaldi, ha cantieri aperti in diversi ospedali e sta realizzando la nuova sede del Consiglio Regionale in via Gentile che dovrebbe essere pronta a luglio di quest'anno”.
“La sanità non è fatta dalle strutture - aggiunge il consigliere cinquestelle - ma dalle persone. Che utilità ha costruire nuovi ospedali se non possiamo assicurare le piante organiche e non facciamo i concorsi per i primari? A cosa servono nuove corsie e sale operatorie se i piani di rientro, i programmi operativi e i commissariamenti, vincolano la nostra spesa ai nullaosta ottenuti ai tavoli affiancanti con i ministeri delle Finanze e della Salute? A cosa servono - incalza Conca - nuovi nosocomi che cadranno sotto la scure dei piani di rientro triennali e del rapporto capestro ricavi/costi introdotti con la legge di stabilità 2017? Non servono più ospedali, ma più persone che ci lavorino: nell’ospedale più nuovo di Puglia, quello della Murgia, aperto da quasi quattro anni, c'è solo un primario e mancano più di duecento operatori sanitari all'appello. Se mancano 45 mila medici in Italia, perché mantenere ancora l'anacronistico numero chiuso e non adeguare le borse di studio per le specialistiche al turn over e all'epidemiologia? Il Tar - continua Conca - impedirà a Emiliano di farsi la campagna elettorale alle politiche con la posa della prima pietra, cosa che invece riuscì ad Elena Gentile con la candidatura al parlamento europeo del 2014, quando, a poche settimane dal voto, inaugurò l'Ospedale della Murgia che attende, da allora, uomini a sufficienza, strutture complesse e mezzi per decollare”.
Conca ribadisce le criticità di un piano di riordino che giustifica la realizzazione di nuovi ospedali con il declassamento di quelli esistenti, con effetti negativi immediati per gli utenti, ed eventuali benefici solo in un lontano futuro.
“Quello di Monopoli non è il solo caso - continua Conca - ce ne sono altri a Taranto, in Salento, nel Nord Barese e ad Andria. Questa schizofrenia amministrativa, incapace di ottimizzare la spesa pubblica e di rispondere al fabbisogno di salute, serve solo a giustificare sempre più una privatizzazione speculativa che punta sui DRG (Diagnosis Related Group) remunerativi, mentre le prestazioni “meno redditizie” vengono lasciate a quello che resta del pubblico”.
“La Pessina Spa, che ha presentato ricorso al Tar per le modalità di aggiudicazione dell’appalto per il nuovo ospedale - incalza il pentastellato - è l’azienda che rilevò il giornale l'Unità che perdeva 400 mila euro al mese, come denunciato dalla trasmissione Report, in cambio di appalti milionari in Kazakistan. Guastamacchia Spa, che si è aggiudicata la gara in Ati con Astaldi, ha cantieri aperti in diversi ospedali e sta realizzando la nuova sede del Consiglio Regionale in via Gentile che dovrebbe essere pronta a luglio di quest'anno”.
“La sanità non è fatta dalle strutture - aggiunge il consigliere cinquestelle - ma dalle persone. Che utilità ha costruire nuovi ospedali se non possiamo assicurare le piante organiche e non facciamo i concorsi per i primari? A cosa servono nuove corsie e sale operatorie se i piani di rientro, i programmi operativi e i commissariamenti, vincolano la nostra spesa ai nullaosta ottenuti ai tavoli affiancanti con i ministeri delle Finanze e della Salute? A cosa servono - incalza Conca - nuovi nosocomi che cadranno sotto la scure dei piani di rientro triennali e del rapporto capestro ricavi/costi introdotti con la legge di stabilità 2017? Non servono più ospedali, ma più persone che ci lavorino: nell’ospedale più nuovo di Puglia, quello della Murgia, aperto da quasi quattro anni, c'è solo un primario e mancano più di duecento operatori sanitari all'appello. Se mancano 45 mila medici in Italia, perché mantenere ancora l'anacronistico numero chiuso e non adeguare le borse di studio per le specialistiche al turn over e all'epidemiologia? Il Tar - continua Conca - impedirà a Emiliano di farsi la campagna elettorale alle politiche con la posa della prima pietra, cosa che invece riuscì ad Elena Gentile con la candidatura al parlamento europeo del 2014, quando, a poche settimane dal voto, inaugurò l'Ospedale della Murgia che attende, da allora, uomini a sufficienza, strutture complesse e mezzi per decollare”.
Conca ribadisce le criticità di un piano di riordino che giustifica la realizzazione di nuovi ospedali con il declassamento di quelli esistenti, con effetti negativi immediati per gli utenti, ed eventuali benefici solo in un lontano futuro.
“Quello di Monopoli non è il solo caso - continua Conca - ce ne sono altri a Taranto, in Salento, nel Nord Barese e ad Andria. Questa schizofrenia amministrativa, incapace di ottimizzare la spesa pubblica e di rispondere al fabbisogno di salute, serve solo a giustificare sempre più una privatizzazione speculativa che punta sui DRG (Diagnosis Related Group) remunerativi, mentre le prestazioni “meno redditizie” vengono lasciate a quello che resta del pubblico”.
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