Parrucche per ammalate di tumore, "Il contributo regionale di 300 euro non può essere un rimborso"
BARI - Il consigliere regionale di Direzione Italia-Noi con l'Italia, Renato Perrini, ha chiesto un incontro al presidente Emiliano. "Una parrucca di capelli veri - dichiara - ha un costo che varia dai 600 ai 1.000 euro, ma - grazie anche al nostro voto - 9 mesi fa in Consiglio regionale abbiamo approvato un contributo massimo di 300 euro per l’acquisto di parrucche a favore delle pazienti oncologiche pugliesi. Poco si dirà, ma meglio di niente visto che nelle pieghe del bilancio questo governo regionale è riuscito a trovare solo 600mila euro.
Per l'ammalata oncologica - prosegue Perrini - la parrucca non è un vezzo o una questione estetica, è parte della terapia è la forza di piacersi ancora e di trovare forza per affrontare il mostro, per questo sono convinto ancora oggi che seppure siamo di fronte a un contributo parziale l’iniziativa è lodevole, ma purtroppo si scontra con una procedura assurda che mi è stata segnalata da alcune malate tarantine. La somma si riceve a rimborso dimostrando il giustificativo della spesa sostenuta. Ciò presuppone che la donna ammalata di tumore- e che si sta sottoponendo alle pesanti terapie - abbia la possibilità di comprare la parrucca. Sicuramente ci saranno donne che non hanno nemmeno bisogno del piccolo rimborso e altre che possono aspettare il rimborso, ma ce ne saranno tantissime che non hanno la possibilità economica per farlo.
Nei prossimi giorni chiederò un incontro al presidente della Regione anche in qualità di assessore alla Sanità, Emiliano, per trovare una soluzione", conclude Perrini.
Per l'ammalata oncologica - prosegue Perrini - la parrucca non è un vezzo o una questione estetica, è parte della terapia è la forza di piacersi ancora e di trovare forza per affrontare il mostro, per questo sono convinto ancora oggi che seppure siamo di fronte a un contributo parziale l’iniziativa è lodevole, ma purtroppo si scontra con una procedura assurda che mi è stata segnalata da alcune malate tarantine. La somma si riceve a rimborso dimostrando il giustificativo della spesa sostenuta. Ciò presuppone che la donna ammalata di tumore- e che si sta sottoponendo alle pesanti terapie - abbia la possibilità di comprare la parrucca. Sicuramente ci saranno donne che non hanno nemmeno bisogno del piccolo rimborso e altre che possono aspettare il rimborso, ma ce ne saranno tantissime che non hanno la possibilità economica per farlo.
Nei prossimi giorni chiederò un incontro al presidente della Regione anche in qualità di assessore alla Sanità, Emiliano, per trovare una soluzione", conclude Perrini.