LECCE - È un messaggio forte e all’unisono quello uscito ieri sera dal Politeama di Lecce dove Dario Stefàno, candidato al Senato per il centrosinistra al collegio uninominale Lecce-Francavilla e come capolista del Pd al Plurinominale Puglia Sud, ha chiamato a raccolta il presidente della Regione Miche Emiliano, il viceministro e candidata al Senato al collegio uninominale Puglia 6 Teresa Bellanova e il sindaco di Lecce Carlo Salvemini.
“Magari litighiamo pure nel centrosinistra, però sappiamo ricompattarci e procedere uniti perché ora occorre riconfermare un progetto di governo credibile e autorevole per rafforzare i primi indicatori positivi del quadro economico nazionale che, dopo decenni di crisi, hanno finalmente invertito la rotta” ha detto Stefàno all’affollatissima platea del teatro”
Il ragionamento dei leader si è soffermato sul pericolo di un centrodestra che “si ripresenta con gli stessi volti di 20 anni fa, con le stesse proposte che hanno consegnato il Paese sull’orlo del fallimento. Con le stesse idee del Condono, dell’allargamento delle diseguaglianze e col proposito di annullare le riforme fatte in questi anni, soprattutto in tema di diritti, che invece hanno reso il nostro Paese più civile”.
Ma, è stato ribadito, anche “il pericolo del populismo dei 5 stelle, incompetenti e incapaci di prendersi cura del Paese. Che scambiano la responsabilità necessarie al governo di un Paese importante come l’Italia con la leggerezza di poter fare qualche esperienza sulla pelle degli italiani”.
“Noi – ha sottolineato Stefàno - vogliamo mettere al centro dell’agenda il lavoro e i nostri temi chiave, agricoltura - turismo - ambiente, con la credibilità che ci contraddistingue. E poter contare a Lecce, a Bari e a Roma su sensibilità comuni sarà il nostro punto di forza”.
“Occorre recuperare il rapporto fiduciario con la cittadinanza – ha detto nel suo intervento Salvemini - la classe dirigente diffusa deve recuperare la credibilità perduta, perché è lì che si nutre il populismo, che cresce la rabbia, la disillusione. La credibilità di noi progressisti è proprio nel promettere solo ciò che si può mantenere. Non è perché ci si sente di sinistra che si rinuncia all’idea di essere forza di governo né, se si è forza di governo, significa che si rinuncia ad essere di sinistra. Io lo so che pur con tutte le nostre inadeguatezze ed errori siamo capaci di essere autocritici: insieme abbiamo già scritto belle pagine di storia politica nella nostra regione e nel nostro Paese, possiamo scriverne di migliori ancora”.
Michele Emiliano, nel suo intervento, ricordando Punta Perotti, ha posto l’accento sugli “errori commessi dalla politica quando non lavora per la collettività ma per gli interessi di pochi, che pregiudicano l’autostima di una comunità poiché subisce una ferita ai valori alla democrazia. Il compito della politica allora è anche sanare le ferite”. “È normale che si possano avere posizioni differenti fra governo e Regione – ha poi aggiunto il presidente della Regione - poi ci si ricompatta tutti insieme per lavorare per gli obiettivi comuni: la tutela del mare, la tutela della bellezza, dell’ambiente e il lavoro. Da questa terra sta ripartendo un’idea di Europa e del mondo che tiene insieme le diversità, e questa è la forza del centrosinistra”.
“Siamo tutti determinati - ha ribadito Teresa Bellanova - a portare avanti un programma che abbiamo condiviso, scritto insieme ai nostri sostenitori. Si chiude una legislatura dei diritti, in cui abbiamo lavorato anche su quei punti su cui in passato non si era mai agito: innovazione, Made in Italy, industria, diritti dei lavoratori e della lavoratrici, riforma del mercato del lavoro. Ora il nostro obiettivo è lavorare sulla fiducia e riportare le imprese a tornare a investire. Noi siamo una comunità e la nostra storia parla da sola, attraverso le tante numerose battaglie condotte insieme. Con lealtà e onore, come sempre”.
“Magari litighiamo pure nel centrosinistra, però sappiamo ricompattarci e procedere uniti perché ora occorre riconfermare un progetto di governo credibile e autorevole per rafforzare i primi indicatori positivi del quadro economico nazionale che, dopo decenni di crisi, hanno finalmente invertito la rotta” ha detto Stefàno all’affollatissima platea del teatro”
Il ragionamento dei leader si è soffermato sul pericolo di un centrodestra che “si ripresenta con gli stessi volti di 20 anni fa, con le stesse proposte che hanno consegnato il Paese sull’orlo del fallimento. Con le stesse idee del Condono, dell’allargamento delle diseguaglianze e col proposito di annullare le riforme fatte in questi anni, soprattutto in tema di diritti, che invece hanno reso il nostro Paese più civile”.
Ma, è stato ribadito, anche “il pericolo del populismo dei 5 stelle, incompetenti e incapaci di prendersi cura del Paese. Che scambiano la responsabilità necessarie al governo di un Paese importante come l’Italia con la leggerezza di poter fare qualche esperienza sulla pelle degli italiani”.
“Noi – ha sottolineato Stefàno - vogliamo mettere al centro dell’agenda il lavoro e i nostri temi chiave, agricoltura - turismo - ambiente, con la credibilità che ci contraddistingue. E poter contare a Lecce, a Bari e a Roma su sensibilità comuni sarà il nostro punto di forza”.
“Occorre recuperare il rapporto fiduciario con la cittadinanza – ha detto nel suo intervento Salvemini - la classe dirigente diffusa deve recuperare la credibilità perduta, perché è lì che si nutre il populismo, che cresce la rabbia, la disillusione. La credibilità di noi progressisti è proprio nel promettere solo ciò che si può mantenere. Non è perché ci si sente di sinistra che si rinuncia all’idea di essere forza di governo né, se si è forza di governo, significa che si rinuncia ad essere di sinistra. Io lo so che pur con tutte le nostre inadeguatezze ed errori siamo capaci di essere autocritici: insieme abbiamo già scritto belle pagine di storia politica nella nostra regione e nel nostro Paese, possiamo scriverne di migliori ancora”.
Michele Emiliano, nel suo intervento, ricordando Punta Perotti, ha posto l’accento sugli “errori commessi dalla politica quando non lavora per la collettività ma per gli interessi di pochi, che pregiudicano l’autostima di una comunità poiché subisce una ferita ai valori alla democrazia. Il compito della politica allora è anche sanare le ferite”. “È normale che si possano avere posizioni differenti fra governo e Regione – ha poi aggiunto il presidente della Regione - poi ci si ricompatta tutti insieme per lavorare per gli obiettivi comuni: la tutela del mare, la tutela della bellezza, dell’ambiente e il lavoro. Da questa terra sta ripartendo un’idea di Europa e del mondo che tiene insieme le diversità, e questa è la forza del centrosinistra”.
“Siamo tutti determinati - ha ribadito Teresa Bellanova - a portare avanti un programma che abbiamo condiviso, scritto insieme ai nostri sostenitori. Si chiude una legislatura dei diritti, in cui abbiamo lavorato anche su quei punti su cui in passato non si era mai agito: innovazione, Made in Italy, industria, diritti dei lavoratori e della lavoratrici, riforma del mercato del lavoro. Ora il nostro obiettivo è lavorare sulla fiducia e riportare le imprese a tornare a investire. Noi siamo una comunità e la nostra storia parla da sola, attraverso le tante numerose battaglie condotte insieme. Con lealtà e onore, come sempre”.