BARI - “Tra uno schieramento litigioso e un altro che quasi si vergona dei propri candidati al punto da definirli impresentabili, la scelta non può che essere per la credibilità, ossia centrosinistra e Pd”. Lo dichiara il senatore pugliese Dario Stefàno, candidato al Senato della Repubblica per la coalizione di centrosinistra al Collegio uninominale Lecce – Francavilla e per il Partito Democratico come capolista al collegio plurinominale Puglia Sud.
“Da una parte – spiega Stefàno – c’è uno schieramento dove quotidianamente emergono scintille tra più aspiranti leader che non si fidano uno dell’altro: Meloni di Salvini e Berlusconi, Salvini di Berlusconi e Meloni, Berlusconi di Salvini e Meloni, Fitto e Cesa di nessuno dei tre, perché nessuno dei tre li avrebbe voluti con loro. Sembra uno scioglilingua, ma è la fotografia del centrodestra.
Dall’altra, c’è Di Maio impegnato in un lungo tour in Italia alla ricerca di come estromettere dalle proprie liste - attenzione dalle proprie, non quelle degli altri - i cosiddetti impresentabili: oggi per un motivo, domani per un altro. Candidati che, però, restano tali perché, per legge, non li si può più estromettere una volta presentate le liste.
La scelta è dunque obbligata, e cioè l’unica alternativa è quella del centrosinistra e del PD, unica proposta credibile, di governo, di competenze e di responsabilità per stare in Europa, puntando a contare di più e per abbracciare i primi segnali di crescita che finalmente il Paese ha conosciuto e che non vanno dispersi”.
“Da una parte – spiega Stefàno – c’è uno schieramento dove quotidianamente emergono scintille tra più aspiranti leader che non si fidano uno dell’altro: Meloni di Salvini e Berlusconi, Salvini di Berlusconi e Meloni, Berlusconi di Salvini e Meloni, Fitto e Cesa di nessuno dei tre, perché nessuno dei tre li avrebbe voluti con loro. Sembra uno scioglilingua, ma è la fotografia del centrodestra.
Dall’altra, c’è Di Maio impegnato in un lungo tour in Italia alla ricerca di come estromettere dalle proprie liste - attenzione dalle proprie, non quelle degli altri - i cosiddetti impresentabili: oggi per un motivo, domani per un altro. Candidati che, però, restano tali perché, per legge, non li si può più estromettere una volta presentate le liste.
La scelta è dunque obbligata, e cioè l’unica alternativa è quella del centrosinistra e del PD, unica proposta credibile, di governo, di competenze e di responsabilità per stare in Europa, puntando a contare di più e per abbracciare i primi segnali di crescita che finalmente il Paese ha conosciuto e che non vanno dispersi”.
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