"Intervengo - dichiara Calò - anche sull'ultimo episodio accaduto a Massafra. Avrebbe dovuto essere un convegno in cui intessere una discussione seria sul futuro di una città e della sua provincia. Il territorio tarantino deve trovare la soluzione al problema Ilva; erano utili gli interventi e gli spunti, che riteniamo importanti, da parte dei partecipanti che hanno affrontato il merito delle questioni, ognuno per le proprie responsabilità e competenze. Si continua oggi, invece, a parlare, solo per un fatto sicuramente increscioso, che doveva essere chiuso in quella stessa assise; sarebbe bastato tener presente il senso di responsabilità che chi ha ruoli istituzionali ha per dovere.
Il tempo degli schieramenti e delle polemiche - spiega Calò - dovrebbe essere abbondantemente scaduto; si torni, o meglio, si inizi a discutere del merito delle questioni; di come si concilia il risanamento ambientale ed il rilancio dell'azienda e, al contempo, di come si preserva l'intera occupazione dello stabilimento siderurgico (15.000 dipendenti tra diretti e indotto).
Serve unità d'intenti, lo diciamo da tempo; è necessario abbandonare la strada delle divisioni, dei pregiudizi e dei veti. Solo insieme, con le proprie responsabilità, sindacati, associazioni ed istituzioni, possiamo arrivare alla soluzione. Abbiamo il dovere di fare presto", conclude Calò.