C’è ormai chi parla di turismo medico verso la Turchia: sono sempre di più gli italiani che scelgono proprio questo Paese per effettuare un trapianto di capelli. Non fosse altro perché il rapporto prezzo/soddisfazione del cliente è stato fin qui sempre molto elevato. Insomma, se è pur vero che tante persone vengono ogni anno in Italia per farsi curare dai medici del Bel Paese (le stime del 2017 parlano di circa 5.000 cittadini Europei che varcano i confini italici per questo motivo), è altrettanto innegabile che tantissimi italiani si recano all’estero per lo stesso motivo.
Molti scelgono l’Albania come meta per curarsi i denti con spese nettamente inferiori a quelle che avrebbero in Italia, ma tanti altri si spostano invece in Turchia per un trapianto di capelli. In totale, sono circa 200.000 i cittadini italiani che si fanno curare all’estero e il motivo è anche da ricercare nella crisi: molti non riescono a far fronte alle tariffe chieste dai medici specialisti dello Stivale e sono costretti a cercare altre vie.
Nel caso del trapianto dei capelli, la Turchia rappresenta una sorta di Paese di Bengodi, poiché è possibile ottenere risultati importanti anche con meno di 2.000 euro. Come spiega il team della struttura CapilClinic: “ci sono diversi motivi per cui il prezzo è più basso in Turchia: minori costi salariali che in Spagna e in Italia”, c’è molta concorrenza per cui i prezzi sono molto adeguati e il governo turco sovvenziona questo tipo di interventi”. La struttura è diretta dall’esperto Dr. Etoz, chirurgo plastico che si occupa della supervisione di tutte le operazioni di trapianto capillare, affinché le stesse siano realizzate con tutti i crismi dell’accuratezza e seguendo elevati standard qualitativi. Non è un caso, infatti, che del turismo dei trapianti capillari se ne sia occupata anche una nota trasmissione televisiva nazionale.
La tecnica più diffusa fino a qualche anno fa era la cosiddetta FUT, che si pratica sostanzialmente tramite l’escissione di una losanga di cuoio capelluto (più o meno ampia) dalla nuca tramite il bisturi, losanga che poi sarà impiantata nelle parti prive di capillari. Per questo tipo di trapianto, possono essere necessari anche 6.500 euro, a seconda della grandezza della losanga e anche della complessità dell’intervento. Inoltre, la degenza dopo un intervento tramite la tecnica FUT è abbastanza lunga, poiché è necessario che vi sia la completa guarigione della ferita provocata dal taglio e dalla successiva sutura della losanga.
Cambia sostanzialmente tutto con la tecnica FUE, che non prevede asportazioni né tagli, ma l’estrazione di singole unità follicolari dalle parti in cui sono più fitte e la loro ricollocazione laddove vi è un diradamento maggiore. In sostanza, dunque, i follicoli vengono presi ad esempio dalla nuca e inseriti nelle zone che hanno necessità di un maggiore trapianto capillare. Anche in questo caso, si parla di un intervento molto costoso in Italia, che può raggiungere anche le 6.000 euro, mentre in Turchia si risparmia addirittura il 50% se non di più. Inoltre, con la tecnica FUE viene sostanzialmente abbattuto il tempo della degenza. La durata del ricovero è sostanzialmente nulla perché non vi sono tagli né suture, bensì si tratta solo di un’operazione di estrazione e reinserimento di unità follicolari.
Molti scelgono l’Albania come meta per curarsi i denti con spese nettamente inferiori a quelle che avrebbero in Italia, ma tanti altri si spostano invece in Turchia per un trapianto di capelli. In totale, sono circa 200.000 i cittadini italiani che si fanno curare all’estero e il motivo è anche da ricercare nella crisi: molti non riescono a far fronte alle tariffe chieste dai medici specialisti dello Stivale e sono costretti a cercare altre vie.
Nel caso del trapianto dei capelli, la Turchia rappresenta una sorta di Paese di Bengodi, poiché è possibile ottenere risultati importanti anche con meno di 2.000 euro. Come spiega il team della struttura CapilClinic: “ci sono diversi motivi per cui il prezzo è più basso in Turchia: minori costi salariali che in Spagna e in Italia”, c’è molta concorrenza per cui i prezzi sono molto adeguati e il governo turco sovvenziona questo tipo di interventi”. La struttura è diretta dall’esperto Dr. Etoz, chirurgo plastico che si occupa della supervisione di tutte le operazioni di trapianto capillare, affinché le stesse siano realizzate con tutti i crismi dell’accuratezza e seguendo elevati standard qualitativi. Non è un caso, infatti, che del turismo dei trapianti capillari se ne sia occupata anche una nota trasmissione televisiva nazionale.
La tecnica più diffusa fino a qualche anno fa era la cosiddetta FUT, che si pratica sostanzialmente tramite l’escissione di una losanga di cuoio capelluto (più o meno ampia) dalla nuca tramite il bisturi, losanga che poi sarà impiantata nelle parti prive di capillari. Per questo tipo di trapianto, possono essere necessari anche 6.500 euro, a seconda della grandezza della losanga e anche della complessità dell’intervento. Inoltre, la degenza dopo un intervento tramite la tecnica FUT è abbastanza lunga, poiché è necessario che vi sia la completa guarigione della ferita provocata dal taglio e dalla successiva sutura della losanga.
Cambia sostanzialmente tutto con la tecnica FUE, che non prevede asportazioni né tagli, ma l’estrazione di singole unità follicolari dalle parti in cui sono più fitte e la loro ricollocazione laddove vi è un diradamento maggiore. In sostanza, dunque, i follicoli vengono presi ad esempio dalla nuca e inseriti nelle zone che hanno necessità di un maggiore trapianto capillare. Anche in questo caso, si parla di un intervento molto costoso in Italia, che può raggiungere anche le 6.000 euro, mentre in Turchia si risparmia addirittura il 50% se non di più. Inoltre, con la tecnica FUE viene sostanzialmente abbattuto il tempo della degenza. La durata del ricovero è sostanzialmente nulla perché non vi sono tagli né suture, bensì si tratta solo di un’operazione di estrazione e reinserimento di unità follicolari.
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Salute e benessere