WASHINGTON - La Camera dei Rappresentanti a Washington ha approvato la legge di bilancio, mettendo fine allo shutdown federale. L'approvazione della normativa, dopo il via libera del Senato, non era scontata a causa delle resistenze dell'ala dura più anti-statalista dei Repubblicani e le insistenze dei democratici per un'apertura a favore dei 'Dreamers'. Ora il testo passa alla casa Bianca per la firma del presidente, Donald Trump.
Ancora uno 'shutdown' per il governo di Donald Trump. Si tratta del secondo in meno di tre settimane: l'amministrazione federale statunitense si blocca nuovamente dopo che non è stata rispettata la scadenza di mezzanotte (le 6 del mattino in Italia) per l'approvazione del bilancio al Congresso.
Solo poco prima delle due (le 8 del mattino ora italiana) il Senato ha approvato il pacchetto bipartisan con 71 sì e 28 no, ma ora bisogna attendere il voto della Camera dei rappresentanti che non è scontato a causa delle resistenze tra i falchi anti-statalisti repubblicani e l'insistenza dei democratici per un'apertura a favore dei 'dreamers' e contro la stretta sui migranti.
E' stato l'ostruzionismo di un senatore repubblicano, l'ex candidato presidenziale Rand Paul, a ritardare la votazione. Paul era contrario all'aumento del debito pubblico, con una maratona oratoria di sei ore.
Ancora uno 'shutdown' per il governo di Donald Trump. Si tratta del secondo in meno di tre settimane: l'amministrazione federale statunitense si blocca nuovamente dopo che non è stata rispettata la scadenza di mezzanotte (le 6 del mattino in Italia) per l'approvazione del bilancio al Congresso.
Solo poco prima delle due (le 8 del mattino ora italiana) il Senato ha approvato il pacchetto bipartisan con 71 sì e 28 no, ma ora bisogna attendere il voto della Camera dei rappresentanti che non è scontato a causa delle resistenze tra i falchi anti-statalisti repubblicani e l'insistenza dei democratici per un'apertura a favore dei 'dreamers' e contro la stretta sui migranti.
E' stato l'ostruzionismo di un senatore repubblicano, l'ex candidato presidenziale Rand Paul, a ritardare la votazione. Paul era contrario all'aumento del debito pubblico, con una maratona oratoria di sei ore.
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