BARI – Giovedì 8 marzo, dalle 10:00 alle 18:00, presso 5 strutture pugliesi di GVM Care & Research, sarà possibile sottoporsi gratuitamente ad un’ultrasonometria ossea, un esame non invasivo e di rapida esecuzione che calcola la densità ossea a livello del calcagno.
L’esame verrà effettuato nelle strutture di Anthea Hospital a Bari (Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN), Ospedale Santa Maria di Bari (Struttura Ospedaliera Polispecialistica accreditata con il SSN), Villa Lucia Hospital a Conversano (Ospedale Polispecialistico accreditato con il SSN), Città di Lecce Hospital a Lecce (Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN) e D’Amore Hospital a Taranto (Ospedale Polispecialistico accreditato con il SSN).
Valutare il rischio di fratture è il primo passo per una prevenzione mirata al benessere del paziente. Questo screening di primo livello permette infatti di indagare la salute ossea tramite una tecnica diagnostica altamente efficace che studia l’invecchiamento dell’apparato scheletrico. L’apparecchiatura impiegata utilizza gli ultrasuoni e ne misura la velocità e la capacità di penetrazione attraverso l’osso. Combinando questi due dati si ottiene quello che viene chiamato T-score, un valore utile per definire il rischio di fratture osteoporotiche.
Un importante appuntamento che torna per il 7° anno consecutivo a conferma dell’attenzione per la prevenzione e la diagnosi precoce da parte di GVM Care & Research, gruppo ospedaliero italiano che organizza l’iniziativa in 19 dei suoi ospedali e poliambulatori.
L’osteoporosi è una patologia che colpisce maggiormente il genere femminile: si stima che in Italia il 23% delle donne sopra i 40 anni ne soffra. Questo perché con la menopausa si manifesta uno scatto repentino nella secrezione di ormoni che vengono a mancare, facilitando la riduzione della massa ossea. Nell’uomo ciò avviene in modo più graduale con l’andropausa, lasciando al corpo i tempi per adattarsi.
“Si consiglia questo screening a tutte le donne in menopausa, e anche prima se notano un incurvamento in avanti della colonna, o se hanno fattori di rischio come casi di osteoporosi in famiglia, malattie del metabolismo o uso prolungato di cortisone. È importante farsi consigliare dal medico di famiglia perché le situazioni a rischio possono essere molte ed anche nelle persone più giovani” – commenta il dottor Gianni Nucci, chirurgo ortopedico attivo in diverse strutture di GVM Care & Research.
La patologia può essere infatti legata a più fattori di rischio che possono derivare da una familiarità alla patologia a livello genetico, da una menopausa precoce, in presenza di un ciclo irregolare, qualora vi sia un abuso di alcol e fumo, ma anche quando si adottano regimi alimentari estremi.
“Uno stile di vita corretto svolge un ruolo fondamentale. A partire dall’alimentazione, per una sana costituzione ossea è importante fornire all’organismo Vitamina D e Calcio, contenuti specialmente in alimenti quali il pesce azzurro, le uova e i latticini – spiega il dottor Luigi Petramala, specialista di Medicina generale attivo in diverse strutture di GVM Care & Research – Ma attenzione agli eccessi: variare il cibo e quantità moderate sono il miglior consiglio da dare”.
“L’attività fisica è inoltre sempre raccomandata – specifica il dottor Nucci. – In caso di osteoporosi non deve essere traumatica ed è importante fare un esercizio fisico che stimoli i muscoli contro la forza di gravità: 30-40 minuti di camminata per tre volte alla settimana può essere un valido aiuto alla portata di tutti; inoltre camminare all’aria aperta permette al sole di aiutarci a produrre vitamina D, importante per fissare il calcio nelle ossa”.
L’osteoporosi è una patologia dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e dalla compromissione della micro architettura del tessuto. Il decorso è spesso senza sintomi e la diagnosi viene fatta solo quando si verifica una frattura da fragilità, cioè per un trauma che sarebbe insufficiente a procurare la frattura in un soggetto sano. Le fratture osteoporotiche si verificano con maggior frequenza in alcuni segmenti dello scheletro: vertebre, femore e radio.
Oltre all’ultrasonometria ossea, per la diagnosi dell’osteoporosi può essere necessario eseguire la MOC Dexa (Mineralometria Ossea Computerizzata o Densitometria ossea) che sfrutta i raggi X per un’indagine strumentale semplice e indolore. Questa è consigliata alla donna in menopausa e viene eseguita se l’ultrasonometria rivela delle alterazioni.
L'iniziativa dell’8 marzo rientra nello spirito di GVM Care & Research che ritiene fondamentale la prevenzione quale momento cruciale per la correzione dei fattori di rischio modificabili con un sano stile di vita.
Per informazioni sulle modalità di svolgimento dello screening:
Anthea Hospital (Bari) +39 080.5644111
Ospedale Santa Maria (Bari) +39 080 5040111
Villa Lucia Hospital (Conversano, BA) +39 080.4080111
Città di Lecce Hospital (Lecce) +39 0832.229111
D’Amore Hospital (Taranto) +39 099.7704111
L’esame verrà effettuato nelle strutture di Anthea Hospital a Bari (Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN), Ospedale Santa Maria di Bari (Struttura Ospedaliera Polispecialistica accreditata con il SSN), Villa Lucia Hospital a Conversano (Ospedale Polispecialistico accreditato con il SSN), Città di Lecce Hospital a Lecce (Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN) e D’Amore Hospital a Taranto (Ospedale Polispecialistico accreditato con il SSN).
Valutare il rischio di fratture è il primo passo per una prevenzione mirata al benessere del paziente. Questo screening di primo livello permette infatti di indagare la salute ossea tramite una tecnica diagnostica altamente efficace che studia l’invecchiamento dell’apparato scheletrico. L’apparecchiatura impiegata utilizza gli ultrasuoni e ne misura la velocità e la capacità di penetrazione attraverso l’osso. Combinando questi due dati si ottiene quello che viene chiamato T-score, un valore utile per definire il rischio di fratture osteoporotiche.
Un importante appuntamento che torna per il 7° anno consecutivo a conferma dell’attenzione per la prevenzione e la diagnosi precoce da parte di GVM Care & Research, gruppo ospedaliero italiano che organizza l’iniziativa in 19 dei suoi ospedali e poliambulatori.
L’osteoporosi è una patologia che colpisce maggiormente il genere femminile: si stima che in Italia il 23% delle donne sopra i 40 anni ne soffra. Questo perché con la menopausa si manifesta uno scatto repentino nella secrezione di ormoni che vengono a mancare, facilitando la riduzione della massa ossea. Nell’uomo ciò avviene in modo più graduale con l’andropausa, lasciando al corpo i tempi per adattarsi.
“Si consiglia questo screening a tutte le donne in menopausa, e anche prima se notano un incurvamento in avanti della colonna, o se hanno fattori di rischio come casi di osteoporosi in famiglia, malattie del metabolismo o uso prolungato di cortisone. È importante farsi consigliare dal medico di famiglia perché le situazioni a rischio possono essere molte ed anche nelle persone più giovani” – commenta il dottor Gianni Nucci, chirurgo ortopedico attivo in diverse strutture di GVM Care & Research.
La patologia può essere infatti legata a più fattori di rischio che possono derivare da una familiarità alla patologia a livello genetico, da una menopausa precoce, in presenza di un ciclo irregolare, qualora vi sia un abuso di alcol e fumo, ma anche quando si adottano regimi alimentari estremi.
“Uno stile di vita corretto svolge un ruolo fondamentale. A partire dall’alimentazione, per una sana costituzione ossea è importante fornire all’organismo Vitamina D e Calcio, contenuti specialmente in alimenti quali il pesce azzurro, le uova e i latticini – spiega il dottor Luigi Petramala, specialista di Medicina generale attivo in diverse strutture di GVM Care & Research – Ma attenzione agli eccessi: variare il cibo e quantità moderate sono il miglior consiglio da dare”.
“L’attività fisica è inoltre sempre raccomandata – specifica il dottor Nucci. – In caso di osteoporosi non deve essere traumatica ed è importante fare un esercizio fisico che stimoli i muscoli contro la forza di gravità: 30-40 minuti di camminata per tre volte alla settimana può essere un valido aiuto alla portata di tutti; inoltre camminare all’aria aperta permette al sole di aiutarci a produrre vitamina D, importante per fissare il calcio nelle ossa”.
L’osteoporosi è una patologia dello scheletro caratterizzata da una riduzione della massa ossea e dalla compromissione della micro architettura del tessuto. Il decorso è spesso senza sintomi e la diagnosi viene fatta solo quando si verifica una frattura da fragilità, cioè per un trauma che sarebbe insufficiente a procurare la frattura in un soggetto sano. Le fratture osteoporotiche si verificano con maggior frequenza in alcuni segmenti dello scheletro: vertebre, femore e radio.
Oltre all’ultrasonometria ossea, per la diagnosi dell’osteoporosi può essere necessario eseguire la MOC Dexa (Mineralometria Ossea Computerizzata o Densitometria ossea) che sfrutta i raggi X per un’indagine strumentale semplice e indolore. Questa è consigliata alla donna in menopausa e viene eseguita se l’ultrasonometria rivela delle alterazioni.
L'iniziativa dell’8 marzo rientra nello spirito di GVM Care & Research che ritiene fondamentale la prevenzione quale momento cruciale per la correzione dei fattori di rischio modificabili con un sano stile di vita.
Per informazioni sulle modalità di svolgimento dello screening:
Anthea Hospital (Bari) +39 080.5644111
Ospedale Santa Maria (Bari) +39 080 5040111
Villa Lucia Hospital (Conversano, BA) +39 080.4080111
Città di Lecce Hospital (Lecce) +39 0832.229111
D’Amore Hospital (Taranto) +39 099.7704111