BARI - Nel corso dello scavo in trincea per il posizionamento di una conduttura fognaria, eseguito nell’ambito dei lavori di riqualificazione di via Sparano in prossimità dell’incrocio tra via Sparano e via Putignani, nell’isolato di palazzo Mincuzzi, sono emersi frammenti ceramici databili genericamente all’età tardoantica (particolarmente riconoscibili alcune pareti di anfore di produzione africana) e alcuni resti ossei umani.
L’estensione della trincea e l’approfondimento dell’indagine, condotti in un’area di circa 30 mq secondo modalità concordate con la dott.ssa Francesca Radina, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e con l’ing. Antonio Toritto, direttore dei lavori, hanno consentito di documentare la presenza di un’area a destinazione funeraria, con sepolture ascrivibili a un periodo compreso tra la fine dell’età tardoantica e l’alto-medioevo. Lo scavo archeologico è stato condotto dal dott. Michele Cuccovillo, archeologo e direttore tecnico della De Marco s.r.l., con il supporto della dott.ssa Ginevra Panzarino, antropologa da campo.
Durante gli scavi sono state individuate tre sepolture risalenti al VI secolo d.C. con relativi frammenti ossei di individui, tra cui un bambino. In una delle tre tombe sono stati ritrovati anche degli orecchini di rame che hanno facilitate le operazioni di datazione dei reperti, mentre nei terreni sono state rinvenute delle monete in lega di rame di piccolo conio.
I reperti sono oggi custoditi a Palazzo Simi, sede della Soprintendenza e saranno oggetto di restauro. I reperti ossei, invece, saranno studiati da alcuni antropologi che in queste settimane hanno già seguito le attività di cantiere e che avranno il compito di studiarne le caratteristiche.
“Terminate le operazioni di scavo e di studio, già oggi sarà rimossa questa copertura particolare che ha permesso ai tecnici di lavorare sui ritrovamenti – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Galasso -. Il cantiere di via Sparano, quindi, torna alla normalità e al suo pieno regime. Stimiamo circa 20 giorni per il completamento di questo isolato e altri 20 giorni per realizzare l’intersezione su via Principe Amedeo con l’altro isolato dove siamo già al lavoro. Contiamo di chiudere il salotto della moda per le festività pasquali. Dopo di che, a maggio, lavoreremo sul salotto letterario per poi proseguire fino ai mesi estivi quando contiamo di cantierizzare piazza Umberto, l’ultima parte del cantiere di via Sparano. Già stasera sarà risolto il problema all’impianto di pubblica illuminazione che in questi giorni ha subito dei guasti a causa di quadro di cantiere provvisorio che è stato risistemato. Contiamo nel prossimo incrocio (via Principe Amedeo) di anticipare le lavorazioni su una intersezione dove sarà allocato il nuovo quadro elettrico che comanderà l’illuminazione dell’intera via Sparano”.
“Questi ritrovamenti rappresentano uno dei tanti tasselli che ci permettono di ricostruire e conoscere la storia antica della città - ha dichiarato il soprintendente Larocca -. Grazie a questi segni stiamo conducendo un vero e proprio studio archeologico che ci sta guidando dalla città vecchia, cuore antico della città sin dall’età del bronzo, fino ai nuovi insediamenti del murattiano”.
L’estensione della trincea e l’approfondimento dell’indagine, condotti in un’area di circa 30 mq secondo modalità concordate con la dott.ssa Francesca Radina, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e con l’ing. Antonio Toritto, direttore dei lavori, hanno consentito di documentare la presenza di un’area a destinazione funeraria, con sepolture ascrivibili a un periodo compreso tra la fine dell’età tardoantica e l’alto-medioevo. Lo scavo archeologico è stato condotto dal dott. Michele Cuccovillo, archeologo e direttore tecnico della De Marco s.r.l., con il supporto della dott.ssa Ginevra Panzarino, antropologa da campo.
Durante gli scavi sono state individuate tre sepolture risalenti al VI secolo d.C. con relativi frammenti ossei di individui, tra cui un bambino. In una delle tre tombe sono stati ritrovati anche degli orecchini di rame che hanno facilitate le operazioni di datazione dei reperti, mentre nei terreni sono state rinvenute delle monete in lega di rame di piccolo conio.
I reperti sono oggi custoditi a Palazzo Simi, sede della Soprintendenza e saranno oggetto di restauro. I reperti ossei, invece, saranno studiati da alcuni antropologi che in queste settimane hanno già seguito le attività di cantiere e che avranno il compito di studiarne le caratteristiche.
“Terminate le operazioni di scavo e di studio, già oggi sarà rimossa questa copertura particolare che ha permesso ai tecnici di lavorare sui ritrovamenti – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Galasso -. Il cantiere di via Sparano, quindi, torna alla normalità e al suo pieno regime. Stimiamo circa 20 giorni per il completamento di questo isolato e altri 20 giorni per realizzare l’intersezione su via Principe Amedeo con l’altro isolato dove siamo già al lavoro. Contiamo di chiudere il salotto della moda per le festività pasquali. Dopo di che, a maggio, lavoreremo sul salotto letterario per poi proseguire fino ai mesi estivi quando contiamo di cantierizzare piazza Umberto, l’ultima parte del cantiere di via Sparano. Già stasera sarà risolto il problema all’impianto di pubblica illuminazione che in questi giorni ha subito dei guasti a causa di quadro di cantiere provvisorio che è stato risistemato. Contiamo nel prossimo incrocio (via Principe Amedeo) di anticipare le lavorazioni su una intersezione dove sarà allocato il nuovo quadro elettrico che comanderà l’illuminazione dell’intera via Sparano”.
“Questi ritrovamenti rappresentano uno dei tanti tasselli che ci permettono di ricostruire e conoscere la storia antica della città - ha dichiarato il soprintendente Larocca -. Grazie a questi segni stiamo conducendo un vero e proprio studio archeologico che ci sta guidando dalla città vecchia, cuore antico della città sin dall’età del bronzo, fino ai nuovi insediamenti del murattiano”.