BARI - Non c'era ormai più niente da fare quando era arrivata nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari. All'ospedale San Paolo, dove era stata sottoposta a Tac, ritenevano che andasse sottoposta a un intervento di chirurgia al cervello. Ma è stato sufficiente un esame del sangue per scoprire la verità. E' il motivo per il quale, tre giorni fa, è morta una donna di 34 anni, Annarita Lorusso, madre di due bambini, consigliere comunale a Binetto: sepsi pneumococcica. Se fosse stata vaccinata - dicono i medici - molto probabilmente si sarebbe salvata.
“Mi addolora molto che debba venire la morte a ricordarci che i vaccini sono un inno alla vita. Ed allora il modo migliore di onorare la memoria di chi ha perduto la vita è accelerare il cammino per una cultura vaccinale ampia e non solo limitata alle vaccinazioni obbligatorie”. Lo dichiara Fabiano Amati, presidente della commissione bilancio regionale, commentando la tristissima notizia della giovane mamma deceduta a Bari per sepsi pneumococcica. Il consigliere Amati è stato il promotore della contestata proposta di legge sull’obbligo vaccinale in Puglia.
“Il frastuono prodotto sull’argomento delle vaccinazioni obbligatorie da molte persone prive di preparazione culturale specifica, induce erroneamente a ritenere più che secondario il ricorso alle vaccinazioni raccomandate per particolari forme di esposizione al rischio; come per quella anti pneumococco per pazienti a cui sia stata asportata la milza. Dobbiamo invece intensificare la cultura vaccinale, con forme di divulgazione sempre più penetranti, anche rispetto alle nuovissime frontiere di settore tipo le vaccinazioni in gravidanza. Mi rendo conto che è una battaglia resa difficile da forme moderne di credulità politicamente militante (verso quale obiettivo è difficile da capire), ma mi conforta sapere che nelle ASL e nel mondo medico abbiamo un patrimonio umano e culturale potentissimo ed in grado di vincere ogni sfida. Se accanto all’utilissima legge nazionale sull’obbligo ponessimo mano a campagne sempre più diffuse anche sull’utilità delle vaccinazioni non obbligatorie, potremmo ambire al titolo di avanguardia che mi piacerebbe leggere accanto al nome Puglia”.
“Mi addolora molto che debba venire la morte a ricordarci che i vaccini sono un inno alla vita. Ed allora il modo migliore di onorare la memoria di chi ha perduto la vita è accelerare il cammino per una cultura vaccinale ampia e non solo limitata alle vaccinazioni obbligatorie”. Lo dichiara Fabiano Amati, presidente della commissione bilancio regionale, commentando la tristissima notizia della giovane mamma deceduta a Bari per sepsi pneumococcica. Il consigliere Amati è stato il promotore della contestata proposta di legge sull’obbligo vaccinale in Puglia.
“Il frastuono prodotto sull’argomento delle vaccinazioni obbligatorie da molte persone prive di preparazione culturale specifica, induce erroneamente a ritenere più che secondario il ricorso alle vaccinazioni raccomandate per particolari forme di esposizione al rischio; come per quella anti pneumococco per pazienti a cui sia stata asportata la milza. Dobbiamo invece intensificare la cultura vaccinale, con forme di divulgazione sempre più penetranti, anche rispetto alle nuovissime frontiere di settore tipo le vaccinazioni in gravidanza. Mi rendo conto che è una battaglia resa difficile da forme moderne di credulità politicamente militante (verso quale obiettivo è difficile da capire), ma mi conforta sapere che nelle ASL e nel mondo medico abbiamo un patrimonio umano e culturale potentissimo ed in grado di vincere ogni sfida. Se accanto all’utilissima legge nazionale sull’obbligo ponessimo mano a campagne sempre più diffuse anche sull’utilità delle vaccinazioni non obbligatorie, potremmo ambire al titolo di avanguardia che mi piacerebbe leggere accanto al nome Puglia”.