di VITTORIO POLITO - Puntuale come sempre, in questo periodo, la commissione Tributaria Regionale della Puglia pubblica la relazione del Presidente per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario.
La relazione del Presidente Amedeo Urbano è di una chiarezza e coerenza che fanno vacillare i nostri giudizi sui magistrati ampollosi, paludati nelle loro sentenze quasi sempre di difficile comprensione ed accettazione dai non addetti ai lavori, per cui mi sembra doveroso citare all’inizio di queste note l’inciso con cui conclude il suo intervento : « Credo di poter affermare che la funzione giurisdizionale viene esercitata dai Collegi di primo e sondo grado della Puglia come ‘servizio’ secondo legge e coscienza, coniugati col buonsenso, evitando che ‘summus ius’ si traduca in ‘summa iniuria’, secondo l’insegnamento del grande giurista Piero Calamandrei per cui le ‘sentenze non devono essere belle, ma giuste’.
Detto ciò spulciando la relazione ho letto che il contribuente vince le cause nel 37% dei casi e spesso le tanto decantate sanatorie vengono mascherate sotto la voce ‘rottamazione’ di cartelle. Lo stesso presidente Urbano critica l’accavallarsi di norme, magari introdotte con decreto legge e poi modificate in sede di conversione, che non aiutano la serenità del ‘contribuente’, stressato dal non capire. È evidente che in questi casi si favorisce il grosso contribuente capace di schierare fior di professionisti abili nel difendere l’interesse del cliente per cui lavorano: questo non lo dice il presidente, ma il vostro cronista.
Sul fatto che sarebbe opportuno cambiare denominazione e quindi avere un Tribunale Tributario il vostro cronista non è in grado di capirne le motivazioni, ma non può non essere d’accordo sul fatto: «…il giudice non solo deve essere, ma deve anche apparire neutrale e terzo».
Riporto integralmente una citazione di un Maestro del diritto tributario, Cesare Cosciani, che così si esprimeva: «Qualsiasi riforma che si proponga di migliorare il funzionamento del sistema fiscale non può limitarsi alla stesura di norme di legge, ma deve essere preceduta da una riforma dell’apparato amministrativo, in modo da renderne più efficace l’azione». GRANDE VERITA’!
Ritengo che per coloro che si occupano di questa materia le tabelle allegate alla relazione siano di una estrema utilità, ma per altri solo chiare, pulite, ben visibili e di facile consultazione.
Penso, ma posso sbagliare e chiedo scusa anticipatamente, che il presidente Urbano appartenga a quella categoria di persone che ritiene che la legge sia fatta da regole che vanno rispettate da tutti e le eventuali eccezioni debbano essere figlie del buon senso che debba essere una costola della saggezza che differenza l’uomo dal… robot.
La relazione del Presidente Amedeo Urbano è di una chiarezza e coerenza che fanno vacillare i nostri giudizi sui magistrati ampollosi, paludati nelle loro sentenze quasi sempre di difficile comprensione ed accettazione dai non addetti ai lavori, per cui mi sembra doveroso citare all’inizio di queste note l’inciso con cui conclude il suo intervento : « Credo di poter affermare che la funzione giurisdizionale viene esercitata dai Collegi di primo e sondo grado della Puglia come ‘servizio’ secondo legge e coscienza, coniugati col buonsenso, evitando che ‘summus ius’ si traduca in ‘summa iniuria’, secondo l’insegnamento del grande giurista Piero Calamandrei per cui le ‘sentenze non devono essere belle, ma giuste’.
Detto ciò spulciando la relazione ho letto che il contribuente vince le cause nel 37% dei casi e spesso le tanto decantate sanatorie vengono mascherate sotto la voce ‘rottamazione’ di cartelle. Lo stesso presidente Urbano critica l’accavallarsi di norme, magari introdotte con decreto legge e poi modificate in sede di conversione, che non aiutano la serenità del ‘contribuente’, stressato dal non capire. È evidente che in questi casi si favorisce il grosso contribuente capace di schierare fior di professionisti abili nel difendere l’interesse del cliente per cui lavorano: questo non lo dice il presidente, ma il vostro cronista.
Sul fatto che sarebbe opportuno cambiare denominazione e quindi avere un Tribunale Tributario il vostro cronista non è in grado di capirne le motivazioni, ma non può non essere d’accordo sul fatto: «…il giudice non solo deve essere, ma deve anche apparire neutrale e terzo».
Riporto integralmente una citazione di un Maestro del diritto tributario, Cesare Cosciani, che così si esprimeva: «Qualsiasi riforma che si proponga di migliorare il funzionamento del sistema fiscale non può limitarsi alla stesura di norme di legge, ma deve essere preceduta da una riforma dell’apparato amministrativo, in modo da renderne più efficace l’azione». GRANDE VERITA’!
Ritengo che per coloro che si occupano di questa materia le tabelle allegate alla relazione siano di una estrema utilità, ma per altri solo chiare, pulite, ben visibili e di facile consultazione.
Penso, ma posso sbagliare e chiedo scusa anticipatamente, che il presidente Urbano appartenga a quella categoria di persone che ritiene che la legge sia fatta da regole che vanno rispettate da tutti e le eventuali eccezioni debbano essere figlie del buon senso che debba essere una costola della saggezza che differenza l’uomo dal… robot.