BARI - “Alla luce dei risultati delle elezioni politiche non si può non riscontrare la volontà degli italiani di cambiare completamente rotta. La svolta storica con i pentastellati in testa è stata la vittoria del populismo e della voglia di cambiare pagina sulla scia di quanto sta già accadendo nell’orientamento degli elettori di svariati paesi europei ”. Così la senatrice uscente Angela D’Onghia, commenta i risultati elettorali.
“Il voto del 4 marzo è stato contro quello che c’è e contro la vecchia nomenclatura. Adesso occorre una politica ‘nuova’ che parta dai territori e deve essere controllata e controllabile. Dobbiamo imparare ad essere dipendenti dei cittadini e non il contrario. Occorre riportare la persona al centro dell’attenzione dei vari settori della società civile: sanità, lavoro, impresa, istruzione, famiglia, cultura, economia. Solo così possiamo ridare fiducia ai cittadini che devono credere in una politica a loro vicina e attenta ai bisogni del territorio. Non dimentichiamo infine che il popolo è sovrano e ha il potere anche di scardinare le candidature blindate come è accaduto per numerosi notabili della vecchia politica non riconfermati nella prossima legislatura. Il lavoro del legislatore è un’attività complessa e di grande responsabilità che incide sulla vita di ciascuno di noi. Fare politica non è un privilegio, né un mestiere, piuttosto una passione in cui credere con assoluta convinzione.
Al di là delle polemiche ora quello che conta è che si assicuri quanto prima un Governo al Paese che necessita di certezze e stabilità a lungo termine”, conclude la senatrice D’Onghia.
“Il voto del 4 marzo è stato contro quello che c’è e contro la vecchia nomenclatura. Adesso occorre una politica ‘nuova’ che parta dai territori e deve essere controllata e controllabile. Dobbiamo imparare ad essere dipendenti dei cittadini e non il contrario. Occorre riportare la persona al centro dell’attenzione dei vari settori della società civile: sanità, lavoro, impresa, istruzione, famiglia, cultura, economia. Solo così possiamo ridare fiducia ai cittadini che devono credere in una politica a loro vicina e attenta ai bisogni del territorio. Non dimentichiamo infine che il popolo è sovrano e ha il potere anche di scardinare le candidature blindate come è accaduto per numerosi notabili della vecchia politica non riconfermati nella prossima legislatura. Il lavoro del legislatore è un’attività complessa e di grande responsabilità che incide sulla vita di ciascuno di noi. Fare politica non è un privilegio, né un mestiere, piuttosto una passione in cui credere con assoluta convinzione.
Al di là delle polemiche ora quello che conta è che si assicuri quanto prima un Governo al Paese che necessita di certezze e stabilità a lungo termine”, conclude la senatrice D’Onghia.
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