Prevenzione e salute collettiva: a Bari si riparte dall’etica
Com’è noto, la pubblica amministrazione non gode di buona salute, ed il rischio di un suo blocco nel limbo dell’incertezza è concreto, pressata com’è dalla proliferazione di idee, talora bizzarre, ed incalzata dalla necessità di modernizzarsi per adattarla alle mutate esigenze della società contemporanea. Il tecnicismo imperante spiega il suo futuro in termini di efficienza ed efficacia, o, per essere di moda, di digitalizzazione.
Non fanno eccezione le attività di prevenzione sul territorio che, tra vaccinazioni, controllo dei fattori di rischio ambientale e lavorativo ed igiene alimentare, richiedono l’apertura a nuovi modelli organizzativi ed un radicale distacco dal modello paternalistico classico istituzione-cittadino che ne ha caratterizzato fino ad oggi l’esistenza.
Se la meta può essere nota, non così chiara sembra la partenza. Infatti, secondo il Direttore Generale, Vito Montanaro, ed il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL BA, Domenico Lagravinese, il punto di partenza non si trova nell’ennesima esasperazione del tecnicismo, ma nel mettere la persona al centro delle istituzioni. In una parola, si deve partire dall’etica. Si è così aperta il 23 febbraio scorso la prima iniziativa italiana di questo tipo nel settore della salute collettiva, con la giornata di studi dal titolo “Etica e comunicazione in sanità pubblica”. Scopo dell’iniziativa, che proseguirà con un calendario di eventi nei prossimi mesi, è la costruzione di modelli organizzativi “a misura di cittadino”.
Non sono mancati i contributi tecnici da parte di esperti nel settore amministrativo, medico ed etico. Gianluca Capochiani, Direttore Amministrativo, ha illustrato i vantaggi del bilancio sociale, adottato quest’anno dall’ASL BA dopo un lungo iter di “messa a regime” del sistema, nel rendere visibile al cittadino il ruolo ed i risultati raggiunti dalla pubblica amministrazione sulla base delle risorse ricevute. Insomma, un primo significativo passo per potenziare il ruolo del cittadino soprattutto in fase di controllo sull’operato della pubblica amministrazione. Più trasparenza, insomma, non soltanto nei bilanci e negli obiettivi, ma anche nelle modalità operative del personale, come ha evidenziato Luigi Fruscio, Responsabile Prevenzione Corruzione dell’ASL BA.
I contributi tecnici di Luigi Vimercati e Pier Luigi Lopalco, docenti universitari rispettivamente di medicina del lavoro e di igiene e sanità pubblica presso le Università di Bari e Pisa, hanno favorito l’individuazione delle aree dove le problematiche etiche sono (o lo saranno nel prossimo futuro) particolarmente critiche, in un dominio esteso dalla genetica applicata alle vaccinazioni obbligatorie. Infine, i contributi etici hanno evidenziato l’importanza della comunicazione nel settore del rischio clinico (Vincenzo De Filippis, Risk Manager ASL BA), della narrazione e dell’ascolto nel rapporto medico-paziente ed istituzione-cittadino (Edoardo Altomare, Responsabile Formazione ASL BA), oltre ad analizzare le proposte per un approccio etico alla salute collettiva più maturo e basato sulla collaborazione dei vari attori coinvolti (Raffaello Maria Bellino, dirigente medico del lavoro, ASL BA).