LECCE - Nuova storia di molestie sessuali dal Salento ai danni di una dottoressa. "Ancora una volta siamo costretti a denunciare un atto di gravissima e squallida violenza subita da una collega mentre esercitava la sua professione “in prima linea” presso la sede di Continuità assistenziale (Guardia Medica) in un Comune del Sud Salento". A renderlo noto il Dr. Donato De Giorgi, Presidente OMCeO LECCE.
"Ormai le violenze, le molestie, le aggressioni fisiche e verbali, le intimidazioni ai danni dei medici sono una vera emergenza, - prosegue De Giorgi - come abbiamo avuto modo di esporre a S.E. il Sig. Prefetto di Lecce in un recente incontro con quest'OMCeO. Un'emergenza che va ben al di là dei dati ufficiali, in quanto solo in una piccola percentuale vengono denunciati ufficialmente.
Un'emergenza perché siamo stanchi: vogliamo accogliere con solidarietà e professionalità i nostri pazienti, non averne paura, vogliamo ascoltarli con pazienza e serenità , non con l'ansia di una visita il più breve e sommaria possibile eseguita nell'angoscia di una solitudine notturna, vogliamo portare tutta la nostra conoscenza e disponibilità nei consulti urgenti a domicilio dei pazienti, non sentirci in una trappola senza uscita.
Un'emergenza - spiega - perchè chi colpisce un medico colpisce se stesso, perché se nel rapporto con il paziente la fragilità principale è il ruolo del medico, è la nostra civiltà e la nostra cultura ad essere fragile.
Il nostro territorio ha pagato un contributo altissimo: se nessuno restituirà mai più ai suoi cari ai suoi pazienti e a noi la dottoressa Monteduro, la sua vicenda – come tante altre - non può rimanere inascoltata e inutilizzata.
Quando poi la violenza viene esercitata su una Collega, forse viene toccato il limite dell'abiezione e dello squallore. Non intendiamo tacere: l'OMCeO di Lecce si costituirà in giudizio per difendere non solo la Collega, ma la dignità di noi tutti. In occasione, poi, della ricorrenza dell’8 Marzo, ci recheremo con la Responsabile della Commissione ordinistica “pari opportunità ” (dr.ssa Daniela Fusco) presso la Guardia medica di Taviano per portare la nostra testimonianza in una zona di “frontiera”, dove la Colleghe e i Colleghi non lavorano più con serenità e ciò darà un particolare significato concreto e non retorico a quello che intendiamo per Giornata della Donna: un modo per riflettere sulla “metà del cielo", conclude De Giorgi.
"Ormai le violenze, le molestie, le aggressioni fisiche e verbali, le intimidazioni ai danni dei medici sono una vera emergenza, - prosegue De Giorgi - come abbiamo avuto modo di esporre a S.E. il Sig. Prefetto di Lecce in un recente incontro con quest'OMCeO. Un'emergenza che va ben al di là dei dati ufficiali, in quanto solo in una piccola percentuale vengono denunciati ufficialmente.
Un'emergenza perché siamo stanchi: vogliamo accogliere con solidarietà e professionalità i nostri pazienti, non averne paura, vogliamo ascoltarli con pazienza e serenità , non con l'ansia di una visita il più breve e sommaria possibile eseguita nell'angoscia di una solitudine notturna, vogliamo portare tutta la nostra conoscenza e disponibilità nei consulti urgenti a domicilio dei pazienti, non sentirci in una trappola senza uscita.
Un'emergenza - spiega - perchè chi colpisce un medico colpisce se stesso, perché se nel rapporto con il paziente la fragilità principale è il ruolo del medico, è la nostra civiltà e la nostra cultura ad essere fragile.
Il nostro territorio ha pagato un contributo altissimo: se nessuno restituirà mai più ai suoi cari ai suoi pazienti e a noi la dottoressa Monteduro, la sua vicenda – come tante altre - non può rimanere inascoltata e inutilizzata.
Quando poi la violenza viene esercitata su una Collega, forse viene toccato il limite dell'abiezione e dello squallore. Non intendiamo tacere: l'OMCeO di Lecce si costituirà in giudizio per difendere non solo la Collega, ma la dignità di noi tutti. In occasione, poi, della ricorrenza dell’8 Marzo, ci recheremo con la Responsabile della Commissione ordinistica “pari opportunità ” (dr.ssa Daniela Fusco) presso la Guardia medica di Taviano per portare la nostra testimonianza in una zona di “frontiera”, dove la Colleghe e i Colleghi non lavorano più con serenità e ciò darà un particolare significato concreto e non retorico a quello che intendiamo per Giornata della Donna: un modo per riflettere sulla “metà del cielo", conclude De Giorgi.