di PIERPAOLO DE NATALE - “Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita!”. È con queste parole – tratte dal film “L’attimo fuggente” – che Robin Williams si rivolgeva ai suoi allievi, nella magistrale interpretazione di un insegnante di letteratura.
La poesia ci tiene in vita e nell’odierna frenesia quotidiana, nel continuo essere online e interconnessi, la poesia assurge a reale mezzo di comunicazione. Funge da prezioso balsamo per l’io. La poesia consente di ritrovare se stessi e, tramite una comunanza di emozioni e sentimenti, permette di coltivare l’empatia necessaria per tornare ad essere in vera connessione con gli altri.
La passione di una giovane pugliese ha costruito un piccolo tempio della poesia. A pochi passi dall’Estramurale Capruzzi - in via dei Mille - sorge Millelibri, un’idea della libraia Serena Di Lecce. Come tutte le cose belle, questa libreria splende di un fascino personale e incuriosisce i passanti con una timida insegna in stile Liberty. Non ha bisogno di richiamare l’attenzione con luci hollywoodiane o pubblicità torreggianti. La sua vetrina, lasciando scorgere l’interno del locale, invita il pubblico a farsi trasportare in un ambiente raccolto, dai sapori antichi, per potersi perdere fra versi e sensazioni. A circa un mese dall’inaugurazione di Millelibri, Serena dedica tutta se stessa alla nuova libreria e abbiamo voluto incontrarla per porgerle qualche domanda riguardo il suo ammirevole progetto.
Nell'era degli ebook e delle grandi catene aprire una libreria sembrerebbe un atto di coraggio. Cosa ti ha spinto a fare questa affascinante scommessa?
Non credo che il libro (inteso come categoria merceologica) subisca in modo particolare le conseguenze della rivoluzione commerciale che passa attraverso la rete. Non più di quanto si registri in tutti gli altri settori, insomma, e non mi riferisco solo a quelli tradizionalmente considerati “culturali”. Quindi, sebbene molti pongano un accento di sorpresa su questo punto, io faccio ancora fatica a definire l’apertura della libreria “un atto di coraggio”. Ho a che fare con i libri da anni, me ne sono occupata in diverso modo. Amo i libri e dunque ho aperto un’attività che si occupa della vendita di libri. Amo la poesia e mi sono concentrata sui libri di poesia. Sono certa che esistano molte persone con la stessa passione. E sono anche convinta che si tratti di una passione estremamente contagiosa.
Cosa possiamo trovare fra gli scaffali della tua libreria?
Millelibri è una piccola libreria che ospita libri nuovi e usati, con una netta prevalenza di poesia. Per quanto riguarda il “nuovo”, dovendo per forza di spazio operare una selezione, mi oriento sulla scelta di cataloghi di editori di progetto, che siano quindi caratterizzati da una linea editoriale abbastanza definita e riconoscibile e, possibilmente, da uno storico interessante. Mi apro con curiosità anche a realtà più giovani che però manifestino la stessa intenzione progettuale, lasciando intendere degli sviluppi nel tempo. Può capitare che legga alcuni libri “sfusi” che mi colpiscono, al di là della presenza di un supporto editoriale solido alle spalle: mi riservo quindi un minimo spazio di assoluta discrezionalità, ma credo molto nella funzione editoriale come mediatrice tra autori e pubblico, e questo voglio ribadirlo. Mi affido agli editori che mi ispirano fiducia e li ritengo i primi referenti e i primi interlocutori autorevoli nella fase della selezione. Sono affascinata anche dalla storia dell’editoria, e per questo ho una selezione di poesia usata, che ha attraversato i decenni per arrivare fin qui. Per la poesia, poi, capita spesso che le prime edizioni di autori attualmente considerati importanti siano rimaste le uniche. Spesso il solo modo per leggere certi libri è reperirli in quella prima edizione, oppure aspettare qualche ripubblicazione complessiva dell’intero corpus. Millelibri non ha solo poesia, però: c’è uno scaffale dedicato a classici della narrativa usati. C’è molto ricambio, i libri si muovono in continuazione, è bello pensare che il loro passaggio da qui sia effettivamente solo transitorio e che continuino a viaggiare nel tempo attraverso le persone.
Per i più appassionati c'è anche una sezione riservata a pezzi unici.Sì, non manca una selezione di libri che per vari motivi godono di un particolare statuto di unicità: libri autografati, con dediche di scrittori ad altri scrittori, edizioni antiche, prime stampe introvabili, pubblicazioni molto stravaganti e altre curiosità. Tra questi, ci sono libri che portano i segni del passaggio nelle vite dei loro possessori: lettere conservate tra le pagine, annotazioni, ritagli di giornale che attraversano il Novecento. Tutta una serie di personalizzazioni che trasformano delle comuni edizioni in pezzi davvero unici.
Abituati a vivere fra tweet, post e notifiche, la lettura assume ruoli sempre più marginali nella vita di molte persone. Quanto spazio c'è, oggi, per la poesia?
Anche qui, non saprei dire se sia proprio “la lettura” ad aver assunto una funzione marginale nella nostra vita. I tweet, i post e le notifiche, in fondo, si leggono. Sarei portata, e può sembrare una provocazione, a sostenere piuttosto il contrario: oggi si legge tantissimo, si legge anzi continuamente e compulsivamente. Il libro, rispetto alla volatilità di certi contenuti cui siamo abituati ad accedere tutto il giorno, ha una sua natura stabile e definita. Una sua specificità come esperienza, che ha a che fare con la lentezza, la solitudine e, nel caso del libro cartaceo, anche con l’impiego di sensi ulteriori rispetto alla vista. Non ho mai dato molto peso ai proclami di “morte del libro”, e men che meno a quelli che davano per spacciata la poesia. Si continua a scriverne di ottima, e si continua ad affidarla alla forma libro (in molti casi). Da qui almeno due deduzioni: che il libro è un medium necessario e che la poesia è un linguaggio tutt’oggi frequentato, nella scrittura come nella lettura.
Come invoglieresti i giovani ad avvicinarsi a questo genere letterario?
Penso che i ragazzi e le ragazze abbiano già attivi i ricettori necessari per la poesia: curiosità, vivacità intellettuale, attitudine rivoluzionaria e un cuore spazioso. Nella stagione della vita in cui si costruisce il proprio personale sillabario, la poesia agevola una perlustrazione profonda e aiuta a nominare certe cose per la prima volta. Una delle mie più grandi gioie, da quando ho aperto Millelibri, è vedere entrare tanti ragazzi e tante ragazze, appena diciottenni, che vengono qui spontaneamente e animati da una precisa volontà: avvicinarsi alla poesia, appunto.
A poche settimane dall'apertura di Millelibri hai deciso di inaugurare un ciclo di incontri - anzi, "occasioni" - con autori contemporanei. Quali occasioni offrirai ai tuoi avventori?
Effettivamente ho deciso di proporre a chi vorrà frequentare Millelibri anche alcune occasioni di incontro con autori e autrici, ma soprattutto con la poesia a viva voce. Gli appuntamenti si chiameranno appunto “Occasioni”, numerati in sequenza a costituire idealmente un unico discorso, con le più articolate sfaccettature che ogni discorso comporta. Saranno comunque momenti marginali, occasionali appunto, rispetto all’attività principale di questa libreria, che vuole innanzitutto suggerire la possibilità di ritagliarsi (in un’esistenza vissuta all’insegna della sovraesposizione) alcuni istanti di silenzio, di compenetrazione, di approfondimento lento dei libri degli altri.
La prima “occasione” è prevista per il diciotto Aprile e incarna perfettamente una delle linee che mi piacerà seguire nel corso delle proposte: Millelibri ospiterà infatti un poeta di lungo corso, Salvatore Ritrovato. Con lui sarà possibile chiacchierare di poesia ma anche ascoltare la lettura di una bellissima plaquet, in uscita in questi giorni, intitolata “La casa dei venti”. Sarà un’anteprima, un’occasione a tutti gli effetti per vivere insieme un momento di poesia.