di FREDERIC PASCALI - A meno di 24 ore dall’inizio della nuova edizione del Bari International Film Festival, l’ultima conferenza stampa di presentazione, quella andata in scena ieri presso il Museo Civico di Bari, ha sancito l’importanza e la storicità di una manifestazione che, come confermato dallo stesso Direttore organizzativo Angelo Ceglie, anche quest’anno sembra destinata a registrare l’ennesimo “sold out”. Una sensazione che era già emersa il 13 aprile scorso nella presentazione romana che aveva il compito di riempire gli ultimi vuoti relativi al palinsesto artistico.
Le “Anteprime Internazionali”, come sempre ubicate nel “serale” del Teatro Petruzzelli, sfilano in un cartellone già ricco dell’omaggio, nella giornata del 28, al regista Bernardo Bertolucci, presente in sala per l’occasione, e al suo restaurato “Ultimo tango a Parigi”, il film più visto nella storia del cinema italiano.
Tuttavia, non è da meno l’impatto emotivo di molti altri titoli con il ritorno alla regia di Steven Soderbergh con un thriller, “Unsane”, che lambisce prepotentemente i confini dell’horror e assicura brividi e paure per la serata di lunedì 23. Vi sono poi le pellicole dedicate ai giorni drammatici del Secondo Conflitto Mondiale: “La douleur” di Emmanuel Finkiel e “Der Hauptmann” di Robert Schwentke. Due produzioni europee, ambientate tra il 1944 e il 1945, con la prima intenta a narrare l’omonimo romanzo, in parte autobiografico, di Marguerite Duras, e la seconda impegnata a descrivere il tentativo di sopravvivenza, negli ultimi giorni di guerra, di un giovane disertore tedesco. Due film che insieme ad altri tre presenti nel concorso “Panorama Internazionale”, in programmazione nel pomeriggio, costituiscono un piccolo nucleo di riflessione sui tragici fatti legati alla guerra nazifascista.
In quest’ambito, già foriero di grandi elogi, come confermato dallo stesso Felice Laudadio, il Direttore del Festival, “Anna’s War”, il lungometraggio diretto dal russo Aleksej Fedorchenko si preannuncia come assolutamente da non perdere. Detto anche di “Prima che la notte”, il lavoro di Daniele Vicari dedicato al coraggio e alla memoria di Pippo Fava, scrittore e giornalista ucciso dalla mafia nel 1984, va sottolineata la decisione di dedicare questa edizione del Bif&st al recentemente scomparso Vittorio Taviani, insieme al fratello Paolo autore di uno dei sodalizi più longevi e importanti nella storia del cinema.
Le “Anteprime Internazionali”, come sempre ubicate nel “serale” del Teatro Petruzzelli, sfilano in un cartellone già ricco dell’omaggio, nella giornata del 28, al regista Bernardo Bertolucci, presente in sala per l’occasione, e al suo restaurato “Ultimo tango a Parigi”, il film più visto nella storia del cinema italiano.
Tuttavia, non è da meno l’impatto emotivo di molti altri titoli con il ritorno alla regia di Steven Soderbergh con un thriller, “Unsane”, che lambisce prepotentemente i confini dell’horror e assicura brividi e paure per la serata di lunedì 23. Vi sono poi le pellicole dedicate ai giorni drammatici del Secondo Conflitto Mondiale: “La douleur” di Emmanuel Finkiel e “Der Hauptmann” di Robert Schwentke. Due produzioni europee, ambientate tra il 1944 e il 1945, con la prima intenta a narrare l’omonimo romanzo, in parte autobiografico, di Marguerite Duras, e la seconda impegnata a descrivere il tentativo di sopravvivenza, negli ultimi giorni di guerra, di un giovane disertore tedesco. Due film che insieme ad altri tre presenti nel concorso “Panorama Internazionale”, in programmazione nel pomeriggio, costituiscono un piccolo nucleo di riflessione sui tragici fatti legati alla guerra nazifascista.
In quest’ambito, già foriero di grandi elogi, come confermato dallo stesso Felice Laudadio, il Direttore del Festival, “Anna’s War”, il lungometraggio diretto dal russo Aleksej Fedorchenko si preannuncia come assolutamente da non perdere. Detto anche di “Prima che la notte”, il lavoro di Daniele Vicari dedicato al coraggio e alla memoria di Pippo Fava, scrittore e giornalista ucciso dalla mafia nel 1984, va sottolineata la decisione di dedicare questa edizione del Bif&st al recentemente scomparso Vittorio Taviani, insieme al fratello Paolo autore di uno dei sodalizi più longevi e importanti nella storia del cinema.