Di Maio, sfida aperta a Lega e Pd: "Scelgano fra Cav-Renzi e cambiamento"

ROMA - Ultimatum del M5s a Lega Nord e Partito Democratico. Il Carroccio "è la forza politica che ha preso più voti all’interno di una coalizione di centrodestra che di fatto non esiste e che alle elezioni si è presentata con tre programmi e tre candidati premier differenti". A scriverlo il capo politico di M5s, Luigi di Maio, sul blog delle Stelle.

"La Lega deve decidere da che parte stare: se contribuire al cambiamento che il M5s vuole realizzare per il Paese o se invece rimanere ancorata al passato e a Silvio Berlusconi, un uomo che ha già avuto la possibilità di cambiare l’Italia e che non lo ha fatto. La scelta è tra cambiare o lasciare tutto com’è, tra spostare le lancette dell’orologio avanti oppure indietro come farebbe inevitabilmente Berlusconi", spiega Di Maio.

"Anche il Pd è chiamato a scegliere. Scegliere se seguire la linea di Renzi, che per fare un dispetto al Movimento 5 stelle vuole lavarsene le mani dei problemi del Paese o la linea di chi invece vuole contribuire a lavorare per i cittadini. Il Pd ha l’opportunità di non ignorare il messaggio arrivato dagli elettori, che hanno chiaramente bocciato le loro politiche e la legge elettorale che porta la loro firma".

Giancarlo Giorgetti, Lega Nord
GIORGETTI: "DI MAIO CI PROPONE PROGRAMMA ALLA TEDESCA CON TRADIMENTI ALL'ITALIANA" - "Di Maio ci propone un programma alla tedesca con i tradimenti all'italiana, proponendo al Pd di lasciare Renzi e al centrodestra di lasciare Berlusconi. Un tradimento plateale, a poche settimane dalle elezioni" ha dichiarato Giancarlo Giorgetti, capogruppo alla Camera della Lega, ospite di 'Circo Massimo'.

"Di Maio vuole mettere condizioni a destra, non è il modo giusto per cominciare. Siamo tranquilli, sereni, sappiamo che abbiamo avuto un mandato popolare, ma prima di mettere veti vogliamo parlare con gli altri, partendo dal programma di centrodestra. Credo che al presidente della Repubblica si debba dire quello che vogliamo fare per cambiare questo Paese. Partiamo da questo, poi arriveremo al resto. Il centrodestra andrà separato alle consultazioni, ma tutti ribadiremo i capisaldi del programma. Capisaldi che siamo pronti a discutere con chiunque, anche con il M5S. Se non c'è convergenza, meglio tornare a nuove elezioni: c'è un terreno su cui si può lavorare per costruire un governo con il M5S, ma solo se cadono alcuni pregiudizi e alcune pregiudiziali, il governo che nascerà deve essere forte. La Lega con il centrodestra avrebbe fatto la flat tax senza reddito di cittadinanza; il M5S da solo avrebbe fatto reddito di cittadinanza senza flat tax. Ora bisogna trovare una via di mezzo".