CDV - «Il prossimo 7 luglio papa Francesco si recherà a Bari, finestra sull’Oriente che custodisce le Reliquie di San Nicola, per una giornata di riflessione e preghiera sulla situazione drammatica del Medio Oriente che affligge tanti fratelli e sorelle nella fede. A tale incontro ecumenico per la pace Egli intende invitare i Capi di Chiese e Comunità cristiane di quella regione. Fin da ora Papa Francesco esorta a preparare questo evento con la preghiera». A comunicarlo la Sala stampa della Santa Sede.
Ancora non si conoscono i dettagli della visita del Pontefice, che nel frattempo esorta a preparare l'evento con la preghiera.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE EMILIANO - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara: “L’annuncio della visita a Bari di Papa Francesco il prossimo 7 luglio per una giornata di riflessione e preghiera sulla situazione drammatica del Medio Oriente realizza una visione che avevamo chiara nella mente sin dal 2004.
Bari Metropoli EuroMediterranea della Pace era infatti il titolo del nostro programma di governo, scritto dal basso, poi approvato dal Consiglio comunale di Bari, con il quale cominciammo a costruire un lungo percorso istituzionale per rendere davvero la città di San Nicola una finestra sull’Oriente.
Una terra aperta dove, per ragioni storiche, culturali, geografiche, sociali e religiose, nel nome di quel Santo dalla pelle nera venerato e amato da est a ovest nel mondo, il dialogo è naturalmente favorito. E dialogo significa costruzione di pace.
Quel percorso si è rafforzato attraverso le numerose iniziative per promuovere l'integrazione tra popoli, l’amicizia con tutte le comunità presenti a Bari e in Puglia, l’accoglienza di chi arrivava da lontano.
Ancora non si conoscono i dettagli della visita del Pontefice, che nel frattempo esorta a preparare l'evento con la preghiera.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE EMILIANO - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara: “L’annuncio della visita a Bari di Papa Francesco il prossimo 7 luglio per una giornata di riflessione e preghiera sulla situazione drammatica del Medio Oriente realizza una visione che avevamo chiara nella mente sin dal 2004.
Bari Metropoli EuroMediterranea della Pace era infatti il titolo del nostro programma di governo, scritto dal basso, poi approvato dal Consiglio comunale di Bari, con il quale cominciammo a costruire un lungo percorso istituzionale per rendere davvero la città di San Nicola una finestra sull’Oriente.
Una terra aperta dove, per ragioni storiche, culturali, geografiche, sociali e religiose, nel nome di quel Santo dalla pelle nera venerato e amato da est a ovest nel mondo, il dialogo è naturalmente favorito. E dialogo significa costruzione di pace.
Quel percorso si è rafforzato attraverso le numerose iniziative per promuovere l'integrazione tra popoli, l’amicizia con tutte le comunità presenti a Bari e in Puglia, l’accoglienza di chi arrivava da lontano.
I ricordi sono tanti di quegli anni, cito i primi che mi tornano in mente: l’atmosfera unica della Festa dei popoli, organizzata dai padri comboniani, la partita dei mondiali Italia-Romania vista insieme alla comunità rom con la quale abbiamo fatto decine di eventi insieme. Penso alle feste nazionali delle comunità straniere celebrate a Bari, con i cibi tradizionali, i balli, culture ricchissime e rapporti umani autentici. Ma penso anche alle politiche di ospitalità, che ci hanno spinto a realizzare centinaia di posti letto per chiunque non avesse un tetto, indipendentemente dalla sua provenienza, in tempi nei quali non esistevano alternative offerte dallo Stato per trovare un riparo, se non quella immensa rete di solidarietà portata avanti da chiese e associazioni. Penso a David Grossman, scrittore israeliano, al quale donammo le chiavi della città per il suo impegno nella risoluzione del conflitto con la Palestina. Alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi. Alle visite alla brigata “Pinerolo” prima in Kosovo e poi in Libano, con la donazione di un elettrocardiografo offerto dal Comune di Bari, a favore del villaggio Jibal Al Butm allo scopo di aiutare la popolazione, fino a quel momento impossibilitata nel diagnosticare eventuali patologie cardiologiche.
Alla cultura come strumento di incontro, dalla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo che abbiamo promosso come Regione Puglia insieme alla ministra della cultura albanese e al sindaco di Tirana, ai messaggi diffusi attraverso grandi manifestazioni e festival pugliesi, come nel ventesimo anniversario della Notte della Taranta.
Certo la visita di Papa Francesco nel nome di San Nicola da atto di un lavoro immenso che abbiamo svolto in questi dieci anni per favorire il dialogo ecumenico interreligioso. La restituzione della Chiesa russa al patriarcato di Mosca alla presenza dei presidenti Napolitano e Medvedev, resta un’operazione di portata storica.
Quell’atto, infatti, realizza un sogno: Bari è l’unica terra che ospita due chiese, entrambe dedicate a San Nicola, una di proprietà del Vaticano e l’altra del Patriarcato di Mosca. Quindi sia il nostro Santo Padre, sia il Patriarca Kyrill, qui in Puglia sono entrambi a casa. Come a casa si sentono i milioni di pellegrini ortodossi che giungono qui per pregare sulla tomba del Santo.
Quella stessa sensazione di fratellanza l’ho provata sempre nelle visite istituzionali in Russia, nel nome di San Nicola. L’ultima, da presidente della Regione lo scorso anno, per portare la reliquia a Mosca e San Pietroburgo. Un’emozione accompagnata dalla consapevolezza che una nuova epoca del dialogo interreligioso era alle porte, forte di un messaggio di pace universale di cui Papa Francesco è portatore.
Alla cultura come strumento di incontro, dalla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo che abbiamo promosso come Regione Puglia insieme alla ministra della cultura albanese e al sindaco di Tirana, ai messaggi diffusi attraverso grandi manifestazioni e festival pugliesi, come nel ventesimo anniversario della Notte della Taranta.
Certo la visita di Papa Francesco nel nome di San Nicola da atto di un lavoro immenso che abbiamo svolto in questi dieci anni per favorire il dialogo ecumenico interreligioso. La restituzione della Chiesa russa al patriarcato di Mosca alla presenza dei presidenti Napolitano e Medvedev, resta un’operazione di portata storica.
Quell’atto, infatti, realizza un sogno: Bari è l’unica terra che ospita due chiese, entrambe dedicate a San Nicola, una di proprietà del Vaticano e l’altra del Patriarcato di Mosca. Quindi sia il nostro Santo Padre, sia il Patriarca Kyrill, qui in Puglia sono entrambi a casa. Come a casa si sentono i milioni di pellegrini ortodossi che giungono qui per pregare sulla tomba del Santo.
Quella stessa sensazione di fratellanza l’ho provata sempre nelle visite istituzionali in Russia, nel nome di San Nicola. L’ultima, da presidente della Regione lo scorso anno, per portare la reliquia a Mosca e San Pietroburgo. Un’emozione accompagnata dalla consapevolezza che una nuova epoca del dialogo interreligioso era alle porte, forte di un messaggio di pace universale di cui Papa Francesco è portatore.
In questo giorno di gioia in cui apprendiamo che Papa Francesco tornerà in Puglia, a pochi giorni alla sua visita per Don Tonino Bello, nostro faro per la pace, sono felice di potere accogliere da presidente della Regione tutti coloro i quali si vorranno unire in preghiera a Bari il 7 luglio prossimo.
La visione di Bari metropoli euromediterranea della pace che avevamo intuito nel 2004 si sta realizzando grazie a questo straordinario pontefice che incarna l’aspirazione di milioni di uomini e donne a una vita senza più conflitti, divisioni ed egoismi.
La visione di Bari metropoli euromediterranea della pace che avevamo intuito nel 2004 si sta realizzando grazie a questo straordinario pontefice che incarna l’aspirazione di milioni di uomini e donne a una vita senza più conflitti, divisioni ed egoismi.