LECCE – Ogni anno a Lecce più di 1.610 casi di cancro potrebbero essere evitati seguendo uno stile di vita sano (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). Per sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza della prevenzione, la città diventa per 3 giorni la capitale della lotta ai tumori. Il capoluogo pugliese ospita dal 26 al 28 aprile la quinta tappa della nuova edizione del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”. Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito in Piazza Sant’Oronzo dove gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico.
In provincia di Lecce ogni anno vengono diagnosticati circa 4.030 casi (2.261 uomini e 1769 donne). “Almeno il 40% potrebbe essere evitato adottando semplici regole – spiega il prof. Saverio Cinieri, tesoriere nazionale AIOM, Direttore del Dipartimento di Oncologia medica e Responsabile della Breast Unit dell’Ospedale Perrino di Brindisi -. Una è costituita dall’adesione ai programmi di screening. Ma non basta, serve infatti più impegno sugli stili di vita”. I pugliesi sembrano ignorare questi consigli: il 41,9% è sedentario, il 33,2% è in sovrappeso e il 12,4% obeso, percentuali superiori rispetto alla media nazionale (rispettivamente pari al 32,5%, 31,7% e 10,5%). “È dimostrato – continua il prof. Cinieri - che il 20% del totale dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell’attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno evidenziato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno e del 44% al colon-retto. E un tumore alla mammella su 5 (il 23% del totale) si può prevenire in post-menopausa evitando il sovrappeso.
Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario”. “Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell’attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi di cancro – afferma la prof.ssa Silvana Leo, coordinatore AIOM Puglia -. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio, uno studio che ha coinvolto più di 1.200 pazienti con tumore del colon-retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l’esercizio regolare riduce il rischio di recidiva fino al 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni”.
Come evidenziato nell’importante lavoro svolto dall’Agenzia Regionale Sanitaria – Puglia (AReS), diretta dal dott. Giovanni Gorgoni, nella Regione vivono circa 166mila persone dopo la diagnosi di cancro: a Lecce sono 28.712 (15.821 donne e 12.891 uomini). In Puglia si osservano elevati tassi di incidenza per i tumori del polmone e della vescica negli uomini, con percentuali superiori alla media nazionale rilevata dall’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM). Nella Regione, in particolare, il tumore del polmone rappresenta il 18,1% del totale dei casi fra gli uomini (a livello nazionale, l’incidenza è pari al 15%). Anche la frequenza del cancro alla vescica nei pugliesi (13,7%) è superiore alla media nazionale (11% Italia). “Il fattore di rischio preponderante nello sviluppo di entrambe queste neoplasie è costituito dal fumo di sigaretta – continua la prof.ssa Leo -. Non solo. Complessivamente più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti proprio alle ‘bionde’. L’85-90% di quelli al polmone, il 75% alla testa e collo (in particolare a laringe e faringe), il 50-65% di quelli alla vescica, il 25-30% al pancreas. Il fumo inoltre aumenta del 50% la probabilità di sviluppare una neoplasia del rene e fino a 10 volte all’esofago. Numeri che ricordano quelli di un’epidemia. Ciononostante, nel 2016 è rimasta quasi invariata la percentuale di fumatori in Italia rispetto al 2015: sono 11,5 milioni, circa il 22% della popolazione, rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015. E in Puglia il 25,4% della popolazione fuma. Da qui l’importanza delle campagne di sensibilizzazione come questo Festival”.
“In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore – sottolinea la prof.ssa Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona -. Oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”.
La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni. A Lecce, durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”, saranno raccolti sondaggi conoscitivi e saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo. Nelle tre giornate, all’interno del motorhome, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 saranno disponibili gli oncologi dell’AIOM per fornire informazioni e consigli.
Giovedì 26 aprile, dalle 10 alle 12, saranno presenti nel motorhome come testimonial i calciatori del Lecce e i giocatori della squadra del basket Brindisi. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 17.15, seguiranno approfondimenti sul ruolo della dieta (in particolare sulle proprietà nutrizionali dei legumi e sulla storia dei legumi nella tradizione salentina). Sempre giovedì, alle 17.45, è prevista la conferenza stampa in cui interverranno, fra gli altri, Carlo Salvemini (Sindaco di Lecce) e Ottavio Narracci (Direttore Generale ASL Lecce).
Venerdì 27 aprile, dalle 15 alle 16, si svolgerà la pizzica, un ballo popolare. A seguire, dalle 16 alle 17.45, approfondimenti e dibattiti che spazieranno da “ambiente e salute” al “cammino come terapia”, a “ereditarietà e tumori” fino a “prevenzione e fumo”.
Sabato 28 aprile, dalle 10 alle 12, è prevista la biciclettata della salute in collaborazione con l’Associazione FIAB Ciclamici Lecce, a cui parteciperanno alcune classi dell’IISS “Antonietta De Pace” di Lecce. E alle 15.30 si svolgerà la camminata della salute nel centro storico in collaborazione con l’Associazione onlus “La Chiave d’Argento”.
In provincia di Lecce ogni anno vengono diagnosticati circa 4.030 casi (2.261 uomini e 1769 donne). “Almeno il 40% potrebbe essere evitato adottando semplici regole – spiega il prof. Saverio Cinieri, tesoriere nazionale AIOM, Direttore del Dipartimento di Oncologia medica e Responsabile della Breast Unit dell’Ospedale Perrino di Brindisi -. Una è costituita dall’adesione ai programmi di screening. Ma non basta, serve infatti più impegno sugli stili di vita”. I pugliesi sembrano ignorare questi consigli: il 41,9% è sedentario, il 33,2% è in sovrappeso e il 12,4% obeso, percentuali superiori rispetto alla media nazionale (rispettivamente pari al 32,5%, 31,7% e 10,5%). “È dimostrato – continua il prof. Cinieri - che il 20% del totale dei tumori è causato dalla sedentarietà. I benefici dell’attività fisica sono evidenti e diversi studi hanno evidenziato la sua influenza su alcune delle neoplasie più frequenti: riduce del 12% il rischio di sviluppare il cancro al seno e del 44% al colon-retto. E un tumore alla mammella su 5 (il 23% del totale) si può prevenire in post-menopausa evitando il sovrappeso.
Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano circa 150 minuti a settimana, cioè 2 ore e mezza, di attività fisica aerobica, come camminare, correre, andare in bicicletta, a un ritmo moderato-intenso. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo, garantendo considerevoli vantaggi sia ai cittadini che al sistema sanitario”. “Un altro aspetto rilevante, anche se troppo spesso sottovalutato, riguarda il ruolo dell’attività fisica nelle persone che hanno già ricevuto una diagnosi di cancro – afferma la prof.ssa Silvana Leo, coordinatore AIOM Puglia -. Purtroppo solo il 20-30% di questi pazienti pratica sport al termine delle cure. In realtà i vantaggi sono chiari. Ad esempio, uno studio che ha coinvolto più di 1.200 pazienti con tumore del colon-retto in fase metastatica ha dimostrato che la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16% nelle persone che hanno svolto 30 minuti di attività fisica moderata al giorno. E nel tumore del seno l’esercizio regolare riduce il rischio di recidiva fino al 50% nelle donne con neoplasie ormono-dipendenti, cioè con un alto numero di recettori per gli estrogeni”.
Come evidenziato nell’importante lavoro svolto dall’Agenzia Regionale Sanitaria – Puglia (AReS), diretta dal dott. Giovanni Gorgoni, nella Regione vivono circa 166mila persone dopo la diagnosi di cancro: a Lecce sono 28.712 (15.821 donne e 12.891 uomini). In Puglia si osservano elevati tassi di incidenza per i tumori del polmone e della vescica negli uomini, con percentuali superiori alla media nazionale rilevata dall’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM). Nella Regione, in particolare, il tumore del polmone rappresenta il 18,1% del totale dei casi fra gli uomini (a livello nazionale, l’incidenza è pari al 15%). Anche la frequenza del cancro alla vescica nei pugliesi (13,7%) è superiore alla media nazionale (11% Italia). “Il fattore di rischio preponderante nello sviluppo di entrambe queste neoplasie è costituito dal fumo di sigaretta – continua la prof.ssa Leo -. Non solo. Complessivamente più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti proprio alle ‘bionde’. L’85-90% di quelli al polmone, il 75% alla testa e collo (in particolare a laringe e faringe), il 50-65% di quelli alla vescica, il 25-30% al pancreas. Il fumo inoltre aumenta del 50% la probabilità di sviluppare una neoplasia del rene e fino a 10 volte all’esofago. Numeri che ricordano quelli di un’epidemia. Ciononostante, nel 2016 è rimasta quasi invariata la percentuale di fumatori in Italia rispetto al 2015: sono 11,5 milioni, circa il 22% della popolazione, rispetto ai 10,9 milioni (il 20,8%) del 2015. E in Puglia il 25,4% della popolazione fuma. Da qui l’importanza delle campagne di sensibilizzazione come questo Festival”.
“In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore – sottolinea la prof.ssa Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona -. Oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”.
La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni. A Lecce, durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”, saranno raccolti sondaggi conoscitivi e saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo. Nelle tre giornate, all’interno del motorhome, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 saranno disponibili gli oncologi dell’AIOM per fornire informazioni e consigli.
Giovedì 26 aprile, dalle 10 alle 12, saranno presenti nel motorhome come testimonial i calciatori del Lecce e i giocatori della squadra del basket Brindisi. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 17.15, seguiranno approfondimenti sul ruolo della dieta (in particolare sulle proprietà nutrizionali dei legumi e sulla storia dei legumi nella tradizione salentina). Sempre giovedì, alle 17.45, è prevista la conferenza stampa in cui interverranno, fra gli altri, Carlo Salvemini (Sindaco di Lecce) e Ottavio Narracci (Direttore Generale ASL Lecce).
Venerdì 27 aprile, dalle 15 alle 16, si svolgerà la pizzica, un ballo popolare. A seguire, dalle 16 alle 17.45, approfondimenti e dibattiti che spazieranno da “ambiente e salute” al “cammino come terapia”, a “ereditarietà e tumori” fino a “prevenzione e fumo”.
Sabato 28 aprile, dalle 10 alle 12, è prevista la biciclettata della salute in collaborazione con l’Associazione FIAB Ciclamici Lecce, a cui parteciperanno alcune classi dell’IISS “Antonietta De Pace” di Lecce. E alle 15.30 si svolgerà la camminata della salute nel centro storico in collaborazione con l’Associazione onlus “La Chiave d’Argento”.