WASHINGTON - Ci sono "le prove" che il presidente americano Donald Trump abbia ostacolato la giustizia. A renderlo noto nell'intervista all'Abc l'ex direttore dell'Fbi, James Comey. L'ex direttore del Fbi ha detto che il presidente potrebbe aver ostacolato la giustizia quando gli ha chiesto di interrompere un'indagine sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn. "Forse, voglio dire, sono certamente alcune prove di ostruzione della giustizia", ha detto Comey.
Intanto il presidente statunitense ed i suoi aiutanti hanno contrastato il blitz mediatico di Comey, attaccando la sua gestione dell'inchiesta sulle e-mail di Hillary Clinton. Comey ha riconosciuto nell'intervista della ABC che la sua convinzione che Clinton sarebbe stata eletta presidente "è stato un fattore" nella sua decisione di riaprire la vicenda di e-mail 11 giorni prima delle elezioni americane, uno sviluppo che secondo la Clinton ha portato alla sua sconfitta a sorpresa.
"Non ricordo di averne parlato, ma era una cosa che doveva essere fatta: se fosse stata eletta presidente e avessi nascosto questa faccenda al popolo americano, lei sarebbe diventata illegittima per l'elezione, nel momento in cui sarebbe venuto fuori", ha aggiunto Comey.
Intanto il presidente statunitense ed i suoi aiutanti hanno contrastato il blitz mediatico di Comey, attaccando la sua gestione dell'inchiesta sulle e-mail di Hillary Clinton. Comey ha riconosciuto nell'intervista della ABC che la sua convinzione che Clinton sarebbe stata eletta presidente "è stato un fattore" nella sua decisione di riaprire la vicenda di e-mail 11 giorni prima delle elezioni americane, uno sviluppo che secondo la Clinton ha portato alla sua sconfitta a sorpresa.
"Non ricordo di averne parlato, ma era una cosa che doveva essere fatta: se fosse stata eletta presidente e avessi nascosto questa faccenda al popolo americano, lei sarebbe diventata illegittima per l'elezione, nel momento in cui sarebbe venuto fuori", ha aggiunto Comey.
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