ROMA - Il leader politico di M5S Luigi Di Maio insiste sulla richiesta di tornare alle urne: "Andiamo al voto il prima possibile", scrive in un post pubblicato su Facebook. "I partiti - spiega Di Maio parlando della Festa del lavoro - riempiranno questa giornata con frasi fatte, slogan e auspici sul lavoro e sull'articolo 1 della Costituzione. Sono solo parole. La verità è che se non interveniamo subito il lavoro in Italia diventerà sempre più sottopagato e precario".
Secondo Di Maio, "va rivisto il Jobs act, vanno rifondati i centri per l'impiego e va assicurata una pensione dignitosa a chi ha lavorato una vita con la revisione della Fornero e la pensione di cittadinanza. Sono tutte cose - prosegue il leader M5s - che eravamo pronti a inserire nel contratto di governo per cambiare finalmente l'Italia. Sono cose di buon senso che si potevano realizzare e noi ci abbiamo provato per 55 giorni con tutte le nostre forze. Ma sono tutte cose che gli stessi partiti che oggi vi riempiranno di auspici e moniti si sono rifiutati di fare perché hanno preferito tenersi stretti Berlusconi e Renzi piuttosto che cambiare tutto".
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ripone piena fiducia nel capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ai giornalisti che, a margine delle celebrazioni della Festa del lavoro al Quirinale, lo interrogavano sullo stallo delle trattative per la formazione del governo, Fico ha risposto: "La situazione è sotto gli occhi di tutti. I tentativi finora portati avanti sono andati così. Ora tocca al presidente della Repubblica. Ho piena fiducia nel capo dello Stato". Ma il Parlamento è in grado di modificare la legge elettorale? "Ci penseremo dopo", si è limitato a rispondere Fico.
Secondo Di Maio, "va rivisto il Jobs act, vanno rifondati i centri per l'impiego e va assicurata una pensione dignitosa a chi ha lavorato una vita con la revisione della Fornero e la pensione di cittadinanza. Sono tutte cose - prosegue il leader M5s - che eravamo pronti a inserire nel contratto di governo per cambiare finalmente l'Italia. Sono cose di buon senso che si potevano realizzare e noi ci abbiamo provato per 55 giorni con tutte le nostre forze. Ma sono tutte cose che gli stessi partiti che oggi vi riempiranno di auspici e moniti si sono rifiutati di fare perché hanno preferito tenersi stretti Berlusconi e Renzi piuttosto che cambiare tutto".
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ripone piena fiducia nel capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ai giornalisti che, a margine delle celebrazioni della Festa del lavoro al Quirinale, lo interrogavano sullo stallo delle trattative per la formazione del governo, Fico ha risposto: "La situazione è sotto gli occhi di tutti. I tentativi finora portati avanti sono andati così. Ora tocca al presidente della Repubblica. Ho piena fiducia nel capo dello Stato". Ma il Parlamento è in grado di modificare la legge elettorale? "Ci penseremo dopo", si è limitato a rispondere Fico.