di NICOLA ZUCCARO - A sorpresa, e contrariamente ai tempi previsti che prevedevano per la giornata di giovedì 24 maggio 2018 una decisione della presidenza della Repubblica sulla formazione del nuovo governo, Sergio Mattarella ha affidato l'incarico per la relativa formazione, nella serata di mercoledì 23 maggio, al Prof.Giuseppe Conte. L'accettazione con riserva da parte del docente foggiano, pur corrispondendo ad una espressione formale, viene ugualmente accostata al conferimento di un pre-incarico. A confermarlo dovranno essere i prossimi passaggi che Giuseppe Conte dovrà affrontare.
Fra questi la richiesta della fiducia al Parlamento che, fra Senato e Camera, secondo quanto trapelato da ambienti romani, non disponendo di ampie maggioranze, metterebbe in seria difficoltà l'avvio di una nuova stagione governativa per l'Italia. Se è vero come è vero che in politica 2+2 non fa sempre 4, il rischio che Conte si presenti ai due rami parlamentari con un pre-incarico resta elevato. E se così sarà , quel popolo italiano del quale il docente foggiano intende ergersi a difensore per il suo passato forense dovrà farsene una ragione nel caso in cui Mattarella proporrà , con un altro giro di consultazioni, il Governo del presidente.
Fra questi la richiesta della fiducia al Parlamento che, fra Senato e Camera, secondo quanto trapelato da ambienti romani, non disponendo di ampie maggioranze, metterebbe in seria difficoltà l'avvio di una nuova stagione governativa per l'Italia. Se è vero come è vero che in politica 2+2 non fa sempre 4, il rischio che Conte si presenti ai due rami parlamentari con un pre-incarico resta elevato. E se così sarà , quel popolo italiano del quale il docente foggiano intende ergersi a difensore per il suo passato forense dovrà farsene una ragione nel caso in cui Mattarella proporrà , con un altro giro di consultazioni, il Governo del presidente.
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