ROMA - Altolà del Colle mentre alla Camera sono in corso le consultazioni di Giuseppe Conte per la formazione del governo. Nella formazione del governo, si sottolinea dal Quirinale, il tema all'ordine del giorno non è quello di presunti veti ma, al contrario, quello dell'inammissibilità di diktat nei confronti del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce loro.
Il Colle sta attendendo l'esito delle consultazioni avviate stamani dal presidente del Consiglio incaricato e si aspetta una risposta da Giuseppe Conte, che ieri ha accettato l'incarico con riserva. La Costituzione infatti prevede scelte condivise tra presidente del Consiglio e Capo dello Stato sulla scelta dei ministri. La preoccupazione del Quirinale è dunque che si limiti l'autonomia del presidente del Consiglio incaricato e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle loro prerogative istituzionali.
DI MAIO: "NON ABBIAMO CHIUSO SUI MINISTRI" - "No. Bisogna parlarne con il presidente del Consiglio incaricato che decide insieme al presidente della Repubblica". A dichiararlo Luigi Di Maio, incontrando i giornalisti alla Camera che gli chiedono se si sia chiuso sulla squadra dei ministri. Della squadra dei ministri bisognerà prima parlarne con il premier incaricato Giuseppe Conte che deciderà con il Capo dello Stato. "Oggi - ha continuato il leader del M5S - è impossibile perchè è impegnato con le consultazioni".
Il Colle sta attendendo l'esito delle consultazioni avviate stamani dal presidente del Consiglio incaricato e si aspetta una risposta da Giuseppe Conte, che ieri ha accettato l'incarico con riserva. La Costituzione infatti prevede scelte condivise tra presidente del Consiglio e Capo dello Stato sulla scelta dei ministri. La preoccupazione del Quirinale è dunque che si limiti l'autonomia del presidente del Consiglio incaricato e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle loro prerogative istituzionali.
Intanto Salvini ha confermato la linea sul ministero dell'Economia a Paolo Savona. "Sono apertissimo a suggerimenti e critiche costruttive ma non capisco le ragioni di un eventuale no ad una personalità del genere". "Gli italiani hanno votato in una certa maniera - ha sottolineato - c'è un economista famoso in tutto il mondo che rappresenta il 90% delle aspirazioni degli italiani, ovverosia" la volontà di "non ribaltare nulla ma contare di più in Europa rispettosamente, pacatamente, ridiscutendo".