di LUIGI LAGUARAGNELLA - Incantevole e carico di speranza il corteo storico che ricorda la traslazione delle reliquie di San Nicola. A Bari è grande festa per le strade del centro. Migliaia le persone assiepate a bordi dei marciapiedi in attesa della caravella con l’icona del santo di Myra accompagnata dai gesti e dai colori dei 500 figuranti, oltre che sbandieratori e timpanisti. Pellegrini e cittadini che non possono non rimanere suggestionati dalle danze aeree: per l’edizione 2018 acrobati e ballerine hanno volteggiato all’interno di grandi sfere (le tre sfere della Provvidenza) e durante lo spettacolo davanti al palazzo del Governo hanno ballato tra aria e acqua, terminando la loro esibizione all’intero di tre sfere d’acqua.
E’ l’acqua la protagonista del corteo storico 2018 targato Elisa Barucchieri. Per le strade che hanno condotto i figuranti sul piazzale della Basilica, oltre al racconto dell’episodio dei 62 marinai baresi risalente al 1087 con la voce narrante di Pino Insegno, i rumori prevalenti erano lo scroscio dell’acqua e lo sgocciolio. E’ forte il legame di San Nicola con il mare e i baresi. E’ l’elemento che ha dato vita a tutto, alla storia della città . E’ il luogo da dove si ha la possibilità di accogliere.
Ultima tappa del corteo è l’arrivo in Basilica, dove lo spettacolo è continuato con altri effetti speciali. Prima le tre sfere volanti che hanno accerchiato una grande e luminosa con la scritta “San Nicola prega per noi” tradotto anche in russo, poi altre esibizioni dei timpanisti e infine le eleganti e oniriche installazioni grafiche proiettate sulla facciata della chiesa voluta dall’abate Elia per il santo più venerato del mondo.
Si sono succedute immagini di mani che sembrava prendessero in mano il tempio, poi diverse figure iconografiche del santo. Da ascoltare e riascoltare è il testo letto da Pino Insegno che è possibile riascoltare tra le immagini e i video di questo articolo. Può essere una sorta di lettera di San Nicola ai suoi fedeli devoti dando piccoli e intensi consigli: “Continuate a lottare per la verità e vincerete, ma solo se rimarrete vivi. Abbiate il coraggio di tornare indietro sui vostri passi e perdonate; ascoltate la vostra anime non i fuochi dell’orgoglio e dell’insicurezza, siate uomini, capaci di accogliere e di cambiare…Ascoltate i segni piccoli e la piccola grande bellezza di ogni giorno… Io sono straniero. Nello straniero troverete me. Date una loro una mano a varcare il mare.” E ancora: “La prossima volta che bagnerete il viso pensate a questo vostro Nicola che è nero e bianco, giovane e vecchio, occidentale e orientale, che profuma di incenso, miele, castagne, di scogli, che ha avuto la fortuna di essere amato da oriente e occidente e nel settentrione più alto e nel meridione più profondo. E poi da soli o in compagnia di chi amate o di chi ancora non conoscete guardate in alto e con la vostra mano solo per un momento mandatemi un segno e io, anche io alzerò la mano, col segno che ben conoscete e così guardandovi di benedirò con amore vero”.
E’ l’acqua la protagonista del corteo storico 2018 targato Elisa Barucchieri. Per le strade che hanno condotto i figuranti sul piazzale della Basilica, oltre al racconto dell’episodio dei 62 marinai baresi risalente al 1087 con la voce narrante di Pino Insegno, i rumori prevalenti erano lo scroscio dell’acqua e lo sgocciolio. E’ forte il legame di San Nicola con il mare e i baresi. E’ l’elemento che ha dato vita a tutto, alla storia della città . E’ il luogo da dove si ha la possibilità di accogliere.
Ultima tappa del corteo è l’arrivo in Basilica, dove lo spettacolo è continuato con altri effetti speciali. Prima le tre sfere volanti che hanno accerchiato una grande e luminosa con la scritta “San Nicola prega per noi” tradotto anche in russo, poi altre esibizioni dei timpanisti e infine le eleganti e oniriche installazioni grafiche proiettate sulla facciata della chiesa voluta dall’abate Elia per il santo più venerato del mondo.
Si sono succedute immagini di mani che sembrava prendessero in mano il tempio, poi diverse figure iconografiche del santo. Da ascoltare e riascoltare è il testo letto da Pino Insegno che è possibile riascoltare tra le immagini e i video di questo articolo. Può essere una sorta di lettera di San Nicola ai suoi fedeli devoti dando piccoli e intensi consigli: “Continuate a lottare per la verità e vincerete, ma solo se rimarrete vivi. Abbiate il coraggio di tornare indietro sui vostri passi e perdonate; ascoltate la vostra anime non i fuochi dell’orgoglio e dell’insicurezza, siate uomini, capaci di accogliere e di cambiare…Ascoltate i segni piccoli e la piccola grande bellezza di ogni giorno… Io sono straniero. Nello straniero troverete me. Date una loro una mano a varcare il mare.” E ancora: “La prossima volta che bagnerete il viso pensate a questo vostro Nicola che è nero e bianco, giovane e vecchio, occidentale e orientale, che profuma di incenso, miele, castagne, di scogli, che ha avuto la fortuna di essere amato da oriente e occidente e nel settentrione più alto e nel meridione più profondo. E poi da soli o in compagnia di chi amate o di chi ancora non conoscete guardate in alto e con la vostra mano solo per un momento mandatemi un segno e io, anche io alzerò la mano, col segno che ben conoscete e così guardandovi di benedirò con amore vero”.