Lory Del Santo (intervista): "Ad inizio anni '90 staccai la spina… le tragedie umane lasciano il segno, avevo perso il sorriso e non si può stare in tv senza quello"


NICOLA RICCHITELLI
– Difficile concentrare una carriera come quella dell’attrice e showgirl Lory Del Santo in una chiacchierata fatta di qualche domanda sparsa qua e là. Perché l’attrice di Povigliano Veronese non è solo colei che negli ultimi ha fatto parlare di sé per il gossip: «C’è sempre il giardiniere che pota il tuo giardino, ma io non mi sono mai preoccupata, essere oscurata protegge dalla luce che sbiadisce i colori più vivi…» e per le sue relazioni con ragazzi molto più giovani di lei: «le persone di una certa età hanno visto tutto e vogliono riposare sotto l'ombrellone», ma è soprattutto colei che ha preso parte a quasi venti pellicole cinematografiche, lavorando con registi del calibro di Dino Risi – “Caro papà film del 1979 – ma anche Adriano Celentano, Renzo Arbore, con cui debutta nel 1981 - vestendo i panni della sexy archivista - nel programma “Tagli, ritagli e frattaglie”:«…è stato un grosso colpo di fortuna. Quel giorno veramente avevo fatto bingo. Perché era un ruolo perfetto per me, molto intrigante».
 
Insomma, una chiacchierata che dal debutto come valletta al Festivalbar del 1975 arriva fino ai giorni d’oggi, e che attraversa i momenti più significativi della vita e della carriera di Lory Del Santo.

Lory, concedimi di iniziare questa chiacchierata partendo dal quel 1975 e quindi dal quel tuo debutto come valletta al Festivalbar. Che ricordi conservi di quell’esperienza?
R:«Ho capito subito che quello era il mio mondo ma che per esserci avrei dovuto lottare... e non poco».

Com'è cambiato il mondo della televisione e dello spettacolo in questi anni. soprattutto rispetto ai tempi in cui hai iniziato a muovere i primi passi?
R:«Ora è meglio perché ci sono più possibilità, ma oggi si è come meteore, forte impatto e arrivo immediato al successo, ma poi solo rovine e necessità di ricostruzione».

E per una ragazza che decide di muovere i primi passi in questo mondo? Quali le difficoltà di oggi rispetto ad allora?
R:«Le difficoltà sono molte perché una volta se si era bella lo si era e basta, ora con la chirurgia il sedere, il seno, gli zigomi ecc.. li possono avere tutti quindi c’è più imbarazzo di scelta tutta omologata».

Che idea ti sei fatta sul caso Weinstein?
R:«Era un genio molto potente che aveva codazzi di donne pronte a soddisfare le sue esigenze, quindi aveva abusato un po’ di onnipotenza volendo tutto subito... senza pazienza e senza mezzi termini».

E sulle denunce che sono arrivate dalle attrice italiane?
R:«Mah, direi tardive e offuscate dalla voglia di farsi finalmente notare…»

E tu quante volte hai dovuto dire di no?
R:«No, è una bilancia del sì... siamo cosparsi da cose in bilico e che oscillano nel nulla».

Poi arriva “Tagli, ritagli e frattaglie” nel 1981 – famoso programma di Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo – in cui vesti i panni della sexy archivista. Che significato ha avuto per te lavorare con questi due grandi nomi e cosa ti hanno insegnato?
R:«E’ stato un grosso colpo di fortuna. Quel giorno veramente avevo fatto bingo. Perché' era un ruolo perfetto per me , molto intrigante. Loro confidavano nella mia intelligenza nel gestire il personaggio, mi hanno insegnato a fidarmi di me, del mio intuito».

Successivamente arriveranno il “Drive in”, “Stupido hotel”, “Sponsor city”, insomma programmi che sono diventati dei veri e propri cult. Qual è a tuo modo di vedere il segreto che hanno reso questi programmi quasi immortali?
R:«Una volta le sperimentazioni lasciavano il segno perché erano poche, ora si cerca e prova e tutto con la consapevolezza che solo un numero tra tanti esce».

Lory, cosa ti manca di quegli anni lì e cosa è sopravvissuto soprattutto nella televisione italiana degli anni 90?
R:«Tutto costituisce delle radici su cui costruire il futuro. Niente avviene per caso, viviamo sempre un po' di rendita».

Poi all'inizio degli anni '90 decidi in qualche modo di staccare la spina, di allontanarti un po’ dal mondo dello spettacolo…
R:«Si, le tragedie umane lasciano il segno, avevo perso il sorriso… e non si può stare in tv senza quello».

Perché dieci anni dopo decidesti di ripartire proprio dall’Isola dei Famosi?
R:«Era il mio programma sentivo che se non fossi stata eliminata subito per sfortuna avrei potuto fare un percorso luminoso. Ero cosciente della mia integrità fisica e morale».

Lory, è cambiato in qualche modo questo programma rispetto all’edizione in cui prendesti parte tu?
R:«Il programma è sempre uguale, ha le stesse dinamiche… cambiano i protagonisti e i conduttori ma la base è sempre uguale».

Spesso negli ultimi tempi sei stata al centro dell’attenzione mediatica per via delle tue relazioni con uomini molto più giovani di te. Cosa ha un giovane che un uomo della tua età non ha?
R:«Ha la voglia di scoprire, viaggiare, errare in un mondo a lui sconosciuto. Le persone di una certa età hanno visto tutto e vogliono riposare sotto l'ombrellone».

Non credi che il gossip abbia un po’ oscurato quanto di bello hai fatto nella tua carriera?
R:«Certamente tra tranelli tesi e cose inventate c’è sempre il giardiniere che pota il tuo giardino, ma io non mi sono mai preoccupata, essere oscurata protegge dalla luce che sbiadisce i colori più vivi del mio carattere»

Lory, in quali progetti ti vedremo impegnata nell’immediato futuro?
R:«Ho voglia di scrivere e concentrarmi su qualcosa che posso fare dalla vetta più alta del mondo».
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