BARI - “La Commissione è al corrente della situazione dei lavoratori a tempo determinato nel settore dell'istruzione pubblica in Italia e sta attualmente valutando se la legge italiana protegga adeguatamente i lavoratori dall'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato”, questa la risposta del Commissario europeo per l’Occupazione e gli Affari Sociali Marianne Thyssen all’interrogazione dell'eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato.
“Il decreto del Ministero dell'Istruzione italiano 235 del 2014 relativo all’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo è discriminatorio
– afferma D'Amato – perché non consente nuovi inserimenti in graduatoria. Bruxelles sta valutando se la legge italiana protegga adeguatamente i lavoratori dall'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato”.
“Secondo la Commissione europea, il decreto potrebbe violare la clausola 5 dell'accordo quadro CES (Confederazione europea dei sindacati), UNICE (Unione delle confederazioni delle industrie della Comunità europea ) e CEEP (Centro europeo dell'impresa a partecipazione pubblica) sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE”, ossia l'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato”, aggiunge l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
“Se fossero confermati i sospetti di Bruxelles, l'Italia dovrà riconoscere quei diritti di migliaia di docenti che finora i vari governi di centrodestra e centrosinistra hanno palesemente negato nonostante le denunce del mondo della scuola e del Movimento 5 Stelle. Per migliaia di insegnanti e di lavoratori del settore della scuola questo sarebbe la fine dell’incubo della precarietà e il migliore modo per festeggiare il 1 Maggio”, conclude D'Amato.
“Il decreto del Ministero dell'Istruzione italiano 235 del 2014 relativo all’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo è discriminatorio
– afferma D'Amato – perché non consente nuovi inserimenti in graduatoria. Bruxelles sta valutando se la legge italiana protegga adeguatamente i lavoratori dall'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato”.
“Secondo la Commissione europea, il decreto potrebbe violare la clausola 5 dell'accordo quadro CES (Confederazione europea dei sindacati), UNICE (Unione delle confederazioni delle industrie della Comunità europea ) e CEEP (Centro europeo dell'impresa a partecipazione pubblica) sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE”, ossia l'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato”, aggiunge l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
“Se fossero confermati i sospetti di Bruxelles, l'Italia dovrà riconoscere quei diritti di migliaia di docenti che finora i vari governi di centrodestra e centrosinistra hanno palesemente negato nonostante le denunce del mondo della scuola e del Movimento 5 Stelle. Per migliaia di insegnanti e di lavoratori del settore della scuola questo sarebbe la fine dell’incubo della precarietà e il migliore modo per festeggiare il 1 Maggio”, conclude D'Amato.