Tania Cagnotto (intervista): "Il mio futuro? L’allenatrice è una delle cose che più mi piacerebbe fare!"
di NICOLA RICCHITELLI – All’incirca un anno fa conquistava a Torino il suo il suo tredicesimo titolo italiano nel trampolino da 1 metro, poi scesa dal trampolino e svestita i panni della tuffatrice per Tania Cagnotto è iniziata una vita da moglie ma soprattutto da madre. Infatti lo scorso 23 gennaio è arrivata nella sua vita la medaglia più bella – la piccola Maya - che una sportiva potesse ricevere: «Avrei sempre voluto diventare mamma un giorno anche se non mi sono mai sentita una vera “mamma”…».
Tra un pannolino ed un poppata vi è stato il tempo di vestire i panni della scrittrice, raccontando le gesta del pinguino Pino nel libro “Il Pinguino che non voleva tuffarsi” - edito Mondadori – attraverso una favola che racchiude in sé sia i valori dell’infanzia che quelli dello Sport: «… si vuole tramite il racconto lanciare un messaggio, insegnare qualcosa. Parla di un pinguino che aveva paura di fare il primo tuffo.. e come va a finire! Andate a leggere mi direte…».
Tania, partiamo da “Il Pinguino che non voleva tuffarsi” titolo del tuo primo libro, una storia per bambini in realtà, ma cosa racconta?
R:«Sì, è una favola che racchiude in sé sia i valori dell’infanzia che quelli dello Sport. Come tutte le fiabe, si vuole tramite il racconto lanciare un messaggio, insegnare qualcosa. Parla di un pinguino che aveva paura di fare il primo tuffo.. e come va a finire! Andate a leggere mi direte…»
Da dove nasce l’idea del pinguino Pino?
R:«i pinguini sono i miei animali preferiti, agli editori anche piacevano e allora abbiamo trovato in Pino il protagonista perfetto per questo divertente racconto».
Sei stata anche tu Pino? Vi è qualcosa di te che hai voluto raccontare attraverso Pino?
R:«Il libro vuole anche un po’ insegnare ai genitori a non spingere e insistere troppo con i bambini quando non vogliono fare uno sport. I bambini secondo me devono farlo quando si sentono pronti e non perché devono esaudire, realizzare le aspettative di qualcun altro. Ognuno ha i suoi tempi e gli altri se vogliono stimolarci lo facciano, ma in modo sempre positivo!».
Ritrovarsi dal trampolino a vestire i panni della scrittrice. Come hai vissuto questa esperienza?
R:«Devo dire che mi è piaciuta sin da subito la proposta e poi mi sono divertita molto! È bello che qualcuno ti dia l’opportunità di fare e trasmettere ciò in cui credi, i valori con cui ti hanno cresciuta».
Chi è oggi Tania Cagnotto?
R:«Una mamma, una moglie, una donna realizzata, felice ma con ancora voglia di poter trasmettere qualcosa ai giovani! E poi come avrete visto dal mio profilo Instagram, mi sto dilettando a coltivare le mie passioni: la moda, la cucina, lunghi pranzi e passeggiate nel mio amato Sudtirol».
Ti saresti mai aspettata questo cambio repentino della tua vita, da atleta a mamma?
R:«Avrei sempre voluto diventare mamma un giorno anche se non mi sono mai sentita una vera “mamma”. Ancora oggi quasi non mi sembra vero di avere una figlia (ride)».
Oltre all'odore del cloro cosa ti manca del mondo dei tuffi?
R:«I viaggi, i compagni di squadra, e il post gara, e i momenti di relax quando ti puoi riposare!».
Se ripassi mentalmente tutte le sue sfide, quale rimarrà la gara memorabile?
R:«Senza dubbio Rio!».
Riesci a vederti in futuro dall’altra parte della piscina, o meglio a fare l’allenatrice?
R:«L’allenatrice è una delle cose che più mi piacerebbe fare!».
Tuffi a parte, cosa vede Tania Cagnotto nel suo futuro?
R:«Mi piacerebbe rimanere nell’ambito dello sport, della comunicazione e del territorio. Potere contribuire e trasmettere ciò che ho imparato negli anni».
Tra un pannolino ed un poppata vi è stato il tempo di vestire i panni della scrittrice, raccontando le gesta del pinguino Pino nel libro “Il Pinguino che non voleva tuffarsi” - edito Mondadori – attraverso una favola che racchiude in sé sia i valori dell’infanzia che quelli dello Sport: «… si vuole tramite il racconto lanciare un messaggio, insegnare qualcosa. Parla di un pinguino che aveva paura di fare il primo tuffo.. e come va a finire! Andate a leggere mi direte…».
Tania, partiamo da “Il Pinguino che non voleva tuffarsi” titolo del tuo primo libro, una storia per bambini in realtà, ma cosa racconta?
R:«Sì, è una favola che racchiude in sé sia i valori dell’infanzia che quelli dello Sport. Come tutte le fiabe, si vuole tramite il racconto lanciare un messaggio, insegnare qualcosa. Parla di un pinguino che aveva paura di fare il primo tuffo.. e come va a finire! Andate a leggere mi direte…»
Da dove nasce l’idea del pinguino Pino?
R:«i pinguini sono i miei animali preferiti, agli editori anche piacevano e allora abbiamo trovato in Pino il protagonista perfetto per questo divertente racconto».
Sei stata anche tu Pino? Vi è qualcosa di te che hai voluto raccontare attraverso Pino?
R:«Il libro vuole anche un po’ insegnare ai genitori a non spingere e insistere troppo con i bambini quando non vogliono fare uno sport. I bambini secondo me devono farlo quando si sentono pronti e non perché devono esaudire, realizzare le aspettative di qualcun altro. Ognuno ha i suoi tempi e gli altri se vogliono stimolarci lo facciano, ma in modo sempre positivo!».
Ritrovarsi dal trampolino a vestire i panni della scrittrice. Come hai vissuto questa esperienza?
R:«Devo dire che mi è piaciuta sin da subito la proposta e poi mi sono divertita molto! È bello che qualcuno ti dia l’opportunità di fare e trasmettere ciò in cui credi, i valori con cui ti hanno cresciuta».
Chi è oggi Tania Cagnotto?
R:«Una mamma, una moglie, una donna realizzata, felice ma con ancora voglia di poter trasmettere qualcosa ai giovani! E poi come avrete visto dal mio profilo Instagram, mi sto dilettando a coltivare le mie passioni: la moda, la cucina, lunghi pranzi e passeggiate nel mio amato Sudtirol».
Ti saresti mai aspettata questo cambio repentino della tua vita, da atleta a mamma?
R:«Avrei sempre voluto diventare mamma un giorno anche se non mi sono mai sentita una vera “mamma”. Ancora oggi quasi non mi sembra vero di avere una figlia (ride)».
Oltre all'odore del cloro cosa ti manca del mondo dei tuffi?
R:«I viaggi, i compagni di squadra, e il post gara, e i momenti di relax quando ti puoi riposare!».
Se ripassi mentalmente tutte le sue sfide, quale rimarrà la gara memorabile?
R:«Senza dubbio Rio!».
Riesci a vederti in futuro dall’altra parte della piscina, o meglio a fare l’allenatrice?
R:«L’allenatrice è una delle cose che più mi piacerebbe fare!».
Tuffi a parte, cosa vede Tania Cagnotto nel suo futuro?
R:«Mi piacerebbe rimanere nell’ambito dello sport, della comunicazione e del territorio. Potere contribuire e trasmettere ciò che ho imparato negli anni».