BARI - “Il nostro intento è ricostruire, nella legittimità e nel rispetto dei diversi punti di vista, una unità di metodo tra istituzioni del territorio, sindacato e le città. In modo da poter trovare una soluzione destinata a durare nel tempo. Se invece la soluzione viene imposta o calata dall’alto, c’è il rischio concreto che non porti da nessuna parte. Ringrazio tutti i presenti alla riunione odierna, perché il fatto di essere qui e che anche l’azienda abbia accettato di incontrarci e dialogare, significa che possiamo rimettere assieme tutti i pezzi. Il metodo è quello della permanente consultazione, dello scambio di informazioni tra i vari componenti del tavolo regionale Ilva, e della valutazione dell’andamento della trattativa nazionale, che è l’unica vincolante”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso del suo intervento alla riunione convocata a Bari su Ilva che si è conclusa con la istituzione di un tavolo regionale.
“Centrale deve essere la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente – ha aggiunto - Il Tavolo regionale non può accettare che la vicenda Ilva si concluda con un abbassamento dei livelli occupazionali e con una discontinuità contrattuale a danno dei lavoratori. Finalmente, con l’istituzione di questo tavolo, in Puglia abbiamo un luogo dove discutere e consentire una vera partecipazione, anche di chi la fabbrica la vuole chiudere, perché tutti hanno diritto ad avere dati ed elementi di valutazione. Quella parte della città esiste, alle ultime elezioni ha preso la maggioranza dei voti, è necessario aprire un dialogo pacifico e rispettoso. Siamo pronti a tenere unita la comunità nella diversità dei punti di vista al fine di trovare un punto di equilibrio a tutela della salute, dell’ambiente, dei lavoratori.
E chissà che con la raccomandazione di tutti i presenti sia possibile che la Regione Puglia venga ammessa al tavolo sindacale ex articolo 47, visto che fino ad oggi siamo stati tenuti fuori da ogni tipo di interlocuzione ed è per questo che abbiamo fatto ricorso contro il Dpcm”.
Il presidente ha successivamente incontrato Samuele Pasi,di ArcelorMittal: “A parole c'è una grande disponibilità, nei fatti vedremo - ha detto Emiliano al termine del colloquio - La fabbrica deve essere riammodernata e ristrutturata dal punto di vista tecnologico in modo che non faccia più danno alla salute. Inoltre bisogna anche garantire che i livelli occupazionali siano gli stessi di partenza. Considero questo primo incontro positivo, ci siamo lasciati con l'intesa di approfondire la questione fondamentale della decarbonizzazione, quindi di un sistema produttivo diverso perché, salvo che un nuovo Governo non decida diversamente, adesso ci sono 13 decreti che dicono che quella fabbrica deve funzionare, deve rimanere un'acciaieria e che deve essere venduta.
Se poi il prossimo Governo dovesse decidere diversamente ne prenderemo atto e collaboreremo. Rimane il fatto che la Puglia tutelerà prima di tutto la salute delle persone, l’ambiente e i diritti dei lavoratori”.
“Centrale deve essere la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente – ha aggiunto - Il Tavolo regionale non può accettare che la vicenda Ilva si concluda con un abbassamento dei livelli occupazionali e con una discontinuità contrattuale a danno dei lavoratori. Finalmente, con l’istituzione di questo tavolo, in Puglia abbiamo un luogo dove discutere e consentire una vera partecipazione, anche di chi la fabbrica la vuole chiudere, perché tutti hanno diritto ad avere dati ed elementi di valutazione. Quella parte della città esiste, alle ultime elezioni ha preso la maggioranza dei voti, è necessario aprire un dialogo pacifico e rispettoso. Siamo pronti a tenere unita la comunità nella diversità dei punti di vista al fine di trovare un punto di equilibrio a tutela della salute, dell’ambiente, dei lavoratori.
E chissà che con la raccomandazione di tutti i presenti sia possibile che la Regione Puglia venga ammessa al tavolo sindacale ex articolo 47, visto che fino ad oggi siamo stati tenuti fuori da ogni tipo di interlocuzione ed è per questo che abbiamo fatto ricorso contro il Dpcm”.
Il presidente ha successivamente incontrato Samuele Pasi,di ArcelorMittal: “A parole c'è una grande disponibilità, nei fatti vedremo - ha detto Emiliano al termine del colloquio - La fabbrica deve essere riammodernata e ristrutturata dal punto di vista tecnologico in modo che non faccia più danno alla salute. Inoltre bisogna anche garantire che i livelli occupazionali siano gli stessi di partenza. Considero questo primo incontro positivo, ci siamo lasciati con l'intesa di approfondire la questione fondamentale della decarbonizzazione, quindi di un sistema produttivo diverso perché, salvo che un nuovo Governo non decida diversamente, adesso ci sono 13 decreti che dicono che quella fabbrica deve funzionare, deve rimanere un'acciaieria e che deve essere venduta.
Se poi il prossimo Governo dovesse decidere diversamente ne prenderemo atto e collaboreremo. Rimane il fatto che la Puglia tutelerà prima di tutto la salute delle persone, l’ambiente e i diritti dei lavoratori”.