di NICOLA RICCHITELLI – Poco più di una settimana e la città di Barletta si vestirà a festa, il luna park che giostra dopo giostra inizia a prendere forma sulla litoranea di ponente, le luminarie, le bancarelle, insomma la festa, “a fest d’à Madonn”, un momento che da qualche anno a questa parte sembra sempre più dividere anziché unire, un momento che si attende con ansia con la speranza che poi vada via al più presto.
“A fest d’a Madonn”, la festa della Madonna, la faremo raccontare da personalità provenienti dal mondo ecclesiastico, della politica, ma anche da gente proveniente dalla società civile e da tutti coloro che la vorranno raccontare, perché è la festa, è la festa della Madonna dello Sterpeto e San Ruggero, è la festa che una volta arrivata non vorremmo mai che finisse, perché vedere i Santi Patroni passarci davanti alle nostre case è una gioia che non ha confini, perché vedere il manto della Madonna che si allontana ti dà il senso dell’arrivederci, perché la festa della Madonna è la festa del barlettano che riscopre le proprie radici e che fa luce sulle proprie tradizioni.
Allora si parte, partiamo da Raffaele Dipietro detto Lello il Rosso, lui è Barlett e Avest per l’appunto, uno che con le sue iniziative l’orgoglio barlettano lo ha risvegliato, Lello ci racconterà il suo rapporto con la festa e con i Santi Patroni.
Insomma alla festa della Madonna restate a Barletta…e Avest.
Allora Lello, manca una settimana all’inizio della festa della Madonna, la festa dei nostri Santi Patroni. Partiamo con un appello e chiediamo ai barlettani di restare anziché partire…
R:«Andare fuori per tre questi giorni? Ridicolo, chi andrebbe via in occasione della festa dei propri genitori? C’è troppa gente? Guarda caso chi va via, non va mica in una baita di montagna o in boschi isolati…Ma tutti in spiagge super affollate, dopo aver sopportato lunghe ore di traffico. Lì invece la sopportate la confusione? Barlettani quello che vi chiedo è restate, restiamo, cresciamo e miglioriamo. Le promesse di quest’anno poi sono “grandi”».
Lello cos’è la festa della Madonna?
R:«In primo luogo è una festa in cui si fa memoria di due “esempi illustri” per Barletta: San Ruggero e la Madonna dello Sterpeto. Ne abbiamo bisogno in questo momento storico in cui i modelli da imitare sono fuori dal normale».
Che peso ha questo momento o per lo meno dovrebbe avere per la nostra città?
R:«La festa della Madonna è un momento in cui i barlettani si incontrano per stare insieme, per far festa, che bellezza. Abbiamo perso l’abitudine, copiando modelli a noi distanti, di salutarci, di chiedere come va… noi siamo gente del sud, solare, allegra a cui piace stare insieme fino a tardi».
Che ricordi conservi della festa della Madonna di un tempo?
R:«Ricordo le settimane che precedevano l’arrivo della festa, l’attesa spasmodica, l’acquisto dei capi da indossare in quei giorni, i nostri genitori che organizzavano le tavolate per stare insieme, i barlettani fuori sede che tornavano, la processione attesa con emozione. Non da meno erano le nottate, i fuochi pirotecnici, le bancarelle con i prodotti nuovi… che ricordi!».
Il tuo rapporto con la figura dei Santi Patroni? Che posto occupano nella tua vita?
R:«Personalmente sono un grande devoto della Madonna dello Sterpeto e di San Ruggiero, una devozione trasmessa dai miei genitori. Mi rivolgo a loro in ogni momento di necessità e li ringrazio nella gioia. Ma credo comunque che un buon barlettano sia anche un vero devoto dei nostri Santi Patroni».
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