di PIERO CHIMENTI - Un ragazzo di 26 anni in vacanza a Nardò, provincia di Lecce, dopo aver visto un cane chiuso in un recinto sotto il sole e attorniato da feci, ha deciso di contattare i vigili urbani, che non sarebbero subito intervenuti. Deciso a risolvere la situazione, il giovane è riuscito a parlare con il proprietario del cane che gli ha promesso che avrebbe sistemato subito il tutto, cosa che non è avvenuta.
Contattati nuovamente i vigili ed esposto il problema, neanche l'accoglienza del proprietario del cane è stata 'diplomatica', che gli ha scagliato contro delle bottiglie di vetro, una delle quali lo ha colpito alla testa, procurandogli ferite per il quale sono stati necessari nove punti di sutura.
Questa storia, raccontata nella sua pagina di facebook, ha raccolto la solidarietà del Presidente Nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, che ha annunciato denuncia alla suddetta polizia.
Non si è fatta attendere la risposta della Polizia municipale di Nardò, che ha respinto con forza le accuse apparse sul noto social, indicando che nei giorni del 28 e 29 giugno, in cui sarebbero giunte le chiamate, il giovane non si sarebbe identificato e non avrebbe invitato gli agenti a recarsi sul posto e che negli accertamenti precedenti sul pitbull in questione, presente nell'anagrafe canina, non si sarebbero riscontrati segni di maltrattamento.
Contattati nuovamente i vigili ed esposto il problema, neanche l'accoglienza del proprietario del cane è stata 'diplomatica', che gli ha scagliato contro delle bottiglie di vetro, una delle quali lo ha colpito alla testa, procurandogli ferite per il quale sono stati necessari nove punti di sutura.
Questa storia, raccontata nella sua pagina di facebook, ha raccolto la solidarietà del Presidente Nazionale del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, che ha annunciato denuncia alla suddetta polizia.
Non si è fatta attendere la risposta della Polizia municipale di Nardò, che ha respinto con forza le accuse apparse sul noto social, indicando che nei giorni del 28 e 29 giugno, in cui sarebbero giunte le chiamate, il giovane non si sarebbe identificato e non avrebbe invitato gli agenti a recarsi sul posto e che negli accertamenti precedenti sul pitbull in questione, presente nell'anagrafe canina, non si sarebbero riscontrati segni di maltrattamento.