Ieri, infatti, la ASL Bari ha eseguito con esito favorevole la prova fumi per la struttura di confinamento dell’ultimo blocco di edifici (G-H-I) per cui è stato possibile procedere con l’abbattimento in sicurezza.
In contemporanea è in fase di completamento la realizzazione del volume confinato VC1, nella zona Nord del sito, dove viene abbancato il conglomerato cementizio confezionato anche con le macerie ridotte di pezzatura provenienti dalla demolizione degli altri capannoni abbattuti.
Proseguono anche le attività di monitoraggio della falda sia con campionamenti discreti del controllo dei parametri prestabiliti, sia con il monitoraggio dei parametri della temperatura, della pressione e del livello, dati che vengono trasmessi in continuo per via telematica alla ripartizione Ambiente del Comune di Bari e ad Arpa Puglia.
Il monitoraggio dell’aria, anch’esso eseguito da Arpa Puglia, evidenzia valori sempre inferiori ai limiti di rilevabilità dello strumento.
La conclusione di tutte le operazioni di bonifica del sito resta confermata per ottobre 2018.
“In questi mesi abbiamo controllato i lavori della bonifica della Fibronit passo dopo passo - ha detto Antonio Decaro -. Oggi, 20 giugno, a distanza di un anno esatto dall'inizio delle operazioni di demolizione, forse per un segno del destino, sono cominciati i lavori di abbattimento dell'ultimo edificio. Ora davvero questo luogo non potrà più fare paura a nessuno, anche perché non ci sarà più traccia della fabbrica. Questa è una vittoria per la città , certamente amara per le centinaia di vite umane spezzate, ed è il risultato di un moto popolare che però porta il volto e il nome di una persona, Maria Maugeri, che con il suo impegno e la sua passione civile e politica si è dedicata per anni alle bonifiche ambientali di questa città . Tutte le volte che passerò di qui e potrò guardare il cielo senza quegli orribili edifici, penserò che ne è valsa la pena. È valsa la pena fare di fare il sindaco per portare a termine questo compito. Avevo preso un impegno con le famiglie delle persone scomparse perché qui lavoravano o abitavano nelle vicinanze, e sento di averlo mantenuto. Nei prossimi giorni verrò a piantare un fiore: sarà il primo del Parco della Rinascita che realizzeremo per questo quartiere e per tutta la città ”.
“Qui alla Fibronit - ha dichiarato Gianni Giannini - abbiamo contrapposto la logica della speculazione edilizia, che prevedeva la costruzione di palazzi su suoli inquinati, a quella della riqualificazione e del riuso, eliminando le fonti di pericolo e bonificando suoli che saranno utilizzati a fini pubblici, con la creazione di un parco urbano che implementerà la superficie di area a verde nella città . È la dimostrazione che la visione dello sviluppo può essere diversa e finalizzata al miglioramento della qualità della vita e a preservare la salute dei cittadini. A Bari abbiamo deciso che l’amianto si poteva battere e lo abbiamo battuto, sia alla Fibronit che a Torre Quetta, regalando alla città nuovi spazi per tutti”.
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