Franzoso, “Nel carcere di Taranto situazione drammatica”

BARI - “Peggiorano le condizioni nel carcere di Taranto. Sovraffollamento in aumento, personale di sicurezza ulteriormente ridimensionato, personale sanitario per la cura di pazienti psichiatrici insufficiente”.
A riferirlo è Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza Italia, al termine della visita ispettiva, la seconda a distanza di otto mesi, nell’istituto penitenziario Carmelo Magli. Il sopralluogo è avvenuto insieme alla delegazione dei Radicali e segue il recente, tragico, suicidio di un detenuto proprio nell'istituto di via Speziale.

“Una criticità, quella della componente di detenuti psichiatrici senza adeguata assistenza sanitaria dedicata - dichiara Franzoso - che ormai ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza”.
“Il carcere di Taranto, - prosegue - ospita 567 detenuti a fronte di una capienza di 306. Di questi 246 sono tossicodipendenti, 30 in terapia metadonica, 47 sono stranieri e per loro non esiste la figura di un mediatore culturale. Trenta, infine, sono i detenuti a carattere psichiatrico, alcuni dei quali obbligatoriamente in cella singola, che andrebbero collocati in uno specifico regime terapeutico e sotto osservazione, ma che, invece, rimangono inseriti insieme al resto della comunità carceraria. Le due celle esistenti per detenuti psichiatrici sono inagibili”.

I numerosi ospiti con patologie psichiatriche, per ordine del giudice, dovrebbero essere trasferiti in apposite strutture, le Rems. Tuttavia ad oggi, in Puglia, esistono due centri - quelli di Spinazzola e di Carovigno - con posti assolutamente insufficienti rispetto alla portata dell’attuale popolazione carceraria. Un problema, questo, che finisce col gravare anche sul numero degli agenti di polizia penitenziaria.

“La mia richiesta di audizione -va avanti Franzoso - depositata otto mesi fa dopo la prima ispezione in carcere, è rimasta lettera morta. E la situazione si è aggravata. Per questo la ripresenterò domani, con richiesta di convocazione dei direttori delle carceri pugliesi, dei direttori generali delle Asl, dei dirigenti regionali per il trasferimento dei detenuti e del Garante, perché riferiscano sulla situazione e indichino con urgenza le soluzioni del caso”. 

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