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I punti del documento che sono stati affrontati dai leader durante la prima sessione e che al momento non sono passati sono: difesa, innovazione e digitale, lavoro, crescita e commercio.
Il Governo italiano è pronto a mettere un veto sul documento finale del vertice Ue, in caso di disaccordo sulle questione migranti. A confermarlo è il premier, Giuseppe Conte, a Bruxelles per partecipare al Consiglio dell'Unione Europea. "E' una possibilita' che non voglio considerare - ha spiegato - ma se dovessimo arrivare a questo sicuramente per parte mia non arriveremo a conclusioni condivise".
Si è tenuto in queste ore un incontro bilaterale tra il premier e la cancelliera tedesca Angela Merkel per preparare i lavori del Consiglio europeo incentrato principalmente sul dossier migranti. Il dossier si affronterà durante la cena tra i leader.
"Negli incontri che ho avuto ho avuto molte manifestazioni di solidarietà , oggi è un giorno molto importante aspettiamo che queste parole si traduccano in fatti" ha dichiarato il premier Giuseppe Conte entrando al vertice europeo. "L'incontro sarà uno spartiacque", ha continuato Conte.
"Oggi capiremo se davvero l'Europa vuole gestire in maniera solidale il fenomeno migratorio. Compromessi al ribasso non li accetteremo. L'Italia la sua buona volontà l'ha sempre dimostrata", ha detto poi Conte prima dell'avvio del vertice. "Se questa volta non dovessimo trovare disponibilità da parte degli altri paesi europei, potremmo chiudere questo Consiglio senza approvare conclusioni condivise" sui migranti, ha detto ancora Conte.
Sarà un vertice europeo "difficile". A poche ore dall'inizio dei lavori, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk usa Twitter per avvertire quanto la strada sia tutta in salita. Nel pomeriggio al centro della discussione difesa e sicurezza con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, commercio, dossier dove non ci sono particolari criticità tra i 28; ma per la cena è prevista la discussione sul tema politicamente più controverso in Europa, quello della gestione dei flussi migratori, che non solo divide i 28 ma anche molti governi, come accade ad esempio in Germania, con il ministro 'falco' Horst Seehofer che sulla questione dei movimenti secondari dei migranti dal Paese di primo ingresso verso altri minaccia di far saltare l'esecutivo di Angela Merkel.
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