Papa Francesco: "Esorto i cresimati a non ingabbiare lo Spirito Santo"

ROMA - Si parla dei doni dello Spirito Santo, come quello della pace e dell'armonia nell’Udienza Generale di mercoledì 6 giugno in Piazza San Pietro di Papa Francesco. "È proprio dello Spirito decentrarci dal nostro io per aprirci al noi della comunità cristiana, come pure al bene della società in cui viviamo" ha dichiarato Papa Francesco.

"La Confermazione vincola alla Chiesa universale, sparsa su tutta la terra – sottolinea Francesco - coinvolgendo però attivamente i cresimati nella vita della Chiesa particolare a cui essi appartengono, con a capo il Vescovo, che è il successore degli Apostoli. Qualcuno pensa che ci sono i Vescovi, i padroni e poi gli operai, no la Chiesa siamo noi, tutti, ognuno ha il suo lavoro nella Chiesa, ma Chiesa tutti. Per questo il Vescovo è il ministro originario della Confermazione. Il fatto che, nella Chiesa latina, questo sacramento sia ordinariamente conferito dal Vescovo evidenzia il suo effetto di unire più strettamente alla Chiesa, alle sue origini apostoliche e alla sua missione di testimoniare Cristo, coloro che lo ricevono. Ricevere la pace dal Vescovo impegna i cresimati a lavorare per tessere la comunione dentro e fuori la Chiesa, con entusiasmo e senza farsi paralizzare da resistenze. Ricevere la pace impegna a lavorare per migliorare la concordia in parrocchia, favorendo l’intesa con gli altri, includendo e non scartando o emarginando. Ricevere la pace impegna ancora a cooperare con chi è diverso da noi, coscienti che la comunità cristiana si edifica mediante ricchezze differenti e complementari. Lo Spirito è creativo e non ripetitivo. I suoi doni suscitano sinfonia e non monotonia! La sua opera coinvolge tutti coloro che recano in sé il suo sigillo. Le chiacchiere sono guerre, questo non va se noi abbiamo ricevuto la pace dello Spirito, il chiacchiericcio non è un'opera dello Spirito Santo, per favore smettiamola di chiacchierare. Nessuno riceve la Confermazione solo per sé stesso, ma per cooperare alla crescita spirituale degli altri. Solo così, aprendoci e uscendo da noi stessi per incontrare i fratelli, possiamo davvero crescere e non solo illuderci di farlo. Esorto i cresimati a non ingabbiare lo Spirito Santo, a non opporre resistenza al Vento che soffia per spingerli a camminare in libertà".

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