di REDAZIONE - In merito al processo sportivo in corso davanti al Tribunale Federale Nazionale della F.I.G.C., che ha visto la Procura Federale richiedere la retrocessione del Foggia Calcio 1920 all’ultimo posto del campionato 2017/18 di serie “B”, con la conseguente retrocessione in serie “C” nella stagione 2018/19, i portavoce del M5S Barone, Faro, Giuliano, Lovecchio, Menga, Naturale, Pellegrini dichiarano:
«Ci aspettiamo che alla società Foggia Calcio 1920 venga comminata, dal Tribunale Federale Nazionale, una pena commisurata agli illeciti eventualmente commessi ed accertati, una pena afflittiva calcolata secondo il Codice di Giustizia Sportiva, che tenga anche conto della pluridecennale giurisprudenza e del buon senso.
Rimaniamo, di contro, perplessi nel leggere alcune dichiarazioni del Procuratore Federale che ha auspicato per il Foggia Calcio pene esemplari, atteso che le pene devono sempre essere informate a criteri di equità e di logica, anche quando riguardano società calcistiche non di prima fascia, non seguite da milioni di tifosi.
La Giustizia – sia essa ordinaria o sportiva - è forte e credibile quando applica con fermezza esemplare le sue regole, non quando vuole essere “esemplare”.
Auspichiamo – anzi, ne siamo certi - che il Tribunale Federale e eventualmente la Corte d’Appello Federale e, se occorrerà, il Collegio di Garanzia del Coni, applichino i regolamenti e vogliano giudicare con la massima serenità e imparzialità».
«Ci aspettiamo che alla società Foggia Calcio 1920 venga comminata, dal Tribunale Federale Nazionale, una pena commisurata agli illeciti eventualmente commessi ed accertati, una pena afflittiva calcolata secondo il Codice di Giustizia Sportiva, che tenga anche conto della pluridecennale giurisprudenza e del buon senso.
Rimaniamo, di contro, perplessi nel leggere alcune dichiarazioni del Procuratore Federale che ha auspicato per il Foggia Calcio pene esemplari, atteso che le pene devono sempre essere informate a criteri di equità e di logica, anche quando riguardano società calcistiche non di prima fascia, non seguite da milioni di tifosi.
La Giustizia – sia essa ordinaria o sportiva - è forte e credibile quando applica con fermezza esemplare le sue regole, non quando vuole essere “esemplare”.
Auspichiamo – anzi, ne siamo certi - che il Tribunale Federale e eventualmente la Corte d’Appello Federale e, se occorrerà, il Collegio di Garanzia del Coni, applichino i regolamenti e vogliano giudicare con la massima serenità e imparzialità».